Anno Nuovo, Interviste Nuove: “Oltre la porta socchiusa” ospite di Segnalazioni Letterarie

Con il 2025 riprende il paziente lavoro di propaganda del mio ultimo libro, il romanzo di narrativa “Oltre la porta socchiusa” pubblicato da Arkadia Editore a luglio 2024. La cosa bella è stata per me essere la prima autrice a inaugurare il nuovo ciclo di interviste in diretta on line della pagina fb Segnalazioni Letterarie dedicata ai libri a tutto tondo e nata dall’intuizione felice di Alberto Raffaelli. Nell’intervista, che qui vi propongo in differita, ho parlato di me come autrice e di scrittura, lettura, editoria

Buona visione a tutti

A PLPL 2024, breve cronistoria emotiva e sensoriale di qualche ora alla Fiera libraria romana

Qualche brevissima notazione di cronaca sulla mia mattinata a PLPL 2024 ospite dello stand di Arkadia P04 presso la postazione della Regione Sardegna – AES. Poche righe per riprendere il filo con chi ha la bontà di venirmi a cercare qui su WP per leggere di me e delle mie cose
Baci e a rileggerci prestoLucia

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CRONACA DI UNA MEZZA GIORNATA PERFETTA

Stamattina partenza di buon’ora; nuvole poggiate sulle montagne dell’appennino come bioccoli sfaldati di lana leggera, un po’ di nebbia nel mentre ma a Roma tanto sole. Una luce che ti riscalda dentro e che mitiga l’aria frizzantina che ti accoglie all’uscita della metropolitana.
Alla Nuvola volti noti e appena conosciuti e un’atmosfera soffusa e gentile come il sole che continua a filtrare attraverso le vetrate. Sarà un caso ma è la seconda volta che Arkadia è ospitata in uno stand luminosissimo; stavolta è quello messo a disposizione dalla Regione Sardegna per l’Aes.
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Un super abbraccio a Milvia Comastri, briosa come sempre e super impegnata nei tanti eventi librari, una bella chiacchierata con Patrizio Zurru, Ettore Zanca, Paolo Restuccia e la sua gentile signora, con un paio di lettori curiosi di sapere qualcosa in più sulle vicissitudini di Alice e con i gentilissimi addetti alla cassa dello stand P04. Il tempo di ripartire arriva presto ma ha il sentore dolce delle cose fatte con piacere genuino.
biglietto
Torno a casa contenta di esserci stata anche se per pochissimo. Ed è una bella sensazione, un punto fermo nei giorni che rotolano troppo in fretta verso la fine di questo anno impegnativo e verso un 2025 che per me sarà davvero colmo di novità. Nuovi sentieri da perlustrare con un bagaglio a mano forse più leggero che in passato ma dal contenuto essenziale: di sicuro pieno solo di ciò che conta davvero
Lucia
ok

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Quattro chiacchiere con Lucia Guida oltre la porta (socchiusa), intervista di Mario Borghi

In attesa dell’imminente prossima presentazione di “Oltre” rebloggo qui la bella intervista di Mario Borghi, scrittore e critico sul suo blog di lettura e scrittura. Come di sua tradizione Mario non ha badato a spese, rivolgendomi domande estremamente mirate formulate con precisione chirurgica.
L’intervista completa la trovate in originale qui


A presto




QUATTRO CHIACCHIERE CON LUCIA GUIDA OLTRE LA PORTA (SOCCHIUSA)

Ho letto la terza opera di Lucia Guida e, prima di scriverne, ho voluto scambiare con lei qualche parola.
Lucia, sempre garbata e gentile, ha accettato.

Lucia, ci conosciamo da anni, ma l’ultima volta che ci siamo sentiti “ufficialmente” sul mio blog, è stato circa dieci anni fa. Cosa è successo nel frattempo?

Ciao, Mario. In questo decennio ho pubblicato per altre tre case editrici, (Amarganta, Alcheringa e di recente Arkadia, curioso che inizino tutte per A… ), ho preso un master in italianistica, studiato parecchio per una selezione professionale. Letto tantissimo (secondo me, oltre che un piacere infinito è preciso dovere di un autore farlo in modo sistematico). Scritto tre romanzi: Romanzo Popolare, Come gigli di mare tra la sabbia e Oltre la porta socchiusa, una silloge di poesie in versi sciolti, “Interlinee”. Ho anche accettato di collaborare con piccoli contributi in prosa e poesia per antologie di autori vari. Recensito libri come freelance. Ho soprattutto riflettuto moltissimo sull’editoria contemporanea e sulla strada da quest’ultima di recente intrapresa, idealizzandola molto di meno che agli inizi. Provato a scrivere con maggior cognizione di causa (spero) e con il giusto ritmo, continuando a sondare con attenzione tutto ciò che mi circonda, dalle iscrizioni sul muro di cinta del parco che oltrepasso ogni giorno per andare al lavoro sino a ciò che mi tormenta ad altezza di cuore e di testa. Soprattutto non ho mai dato niente per scontato  mettendomi di continuo in discussione; ho con serenità anche valutato la possibilità di continuare a scrivere e di quanto questa cosa potesse ancora incidere nel mare magnum dei libri che continuano a essere stampati.

Da poco è arrivato il tuo Oltre la porta socchiusa, edito da Arkadia, sotto lo sguardo severo e inflessibile di Patrizio Zurru. Prima domanda: l’autrice da che parte guarda rispetto a quella porta? E cosa rappresenta quella porta?

Intanto permettimi di fare un plauso al team di SideKar, la collana per cui ho esordito in Arkadia coordinata da Patrizio Zurru, Mariela Peritore Fabbri e Ivana Peritore Fabbri che mi hanno scelta e continuano a seguirmi con grande e doverosa attenzione anche in questi primi passi del post pubblicazione. Attraverso una qualsiasi porta metaforicamente socchiusa io guardo sempre con diligente circospezione, chiamiamola così. Sono, cioè, sempre d’emblée propensa a cogliere il senso di apertura che una nuova circostanza mi prospetta. Da bravo acquario la cosa mi entusiasma parecchio ma poi nella fase successiva passo tutto con accuratezza al vaglio della ragione. Se, infatti, per me è importante mantenere sempre uno spiraglio di disponibilità è altrettanto però necessario provare a intravedere al di là delle apparenze. Caratterialmente è raro che chiuda in maniera definitiva porte ma quando lo faccio non torno più sui miei passi.

In questo romanzo si muovono due sorelle l’una l’opposto dell’altra e due uomini, anch’essi l’uno l’opposto dell’altro (oltre a un terzo uomo, marito di una delle sue sorelle). Come mai questa scelta?

Senza farne un romanzo corale ho provato a sondare l’animo umano da varie prospettive, da quella più solare e luminosa a quella decisamente più dark. Del resto, la realtà di tutti i giorni ci propone di continuo modelli variegati di comportamento e tipologie di umanità assai differenti le une dalle altre; conoscere significa anche prevenire, come un vecchio slogan un tempo recitava. L’esperienza è una grande maestra, va coltivata. Ed è sbagliato pensare (e concepire anche scrittoriamente) il mondo in termini di bianco in contrapposizione al nero. Il male esiste, è molto più diffuso di quanto non si pensi perché secondo me si nutre e prolifera anche grazie a una certa passività, all’indifferenza e alla superficialità da tanti praticata. Non mi interessa e quindi non vedo. Poi però mi stupisco se la quotidianità è piena di situazioni limite, per me inconcepibili. Dovremmo imparare nuovamente a praticare l’empatia, a provare a metterci poco alla volta nuovamente nei panni degli altri. E invece troppo spesso tiriamo dritto per comodità, per pigrizia.

La tua opera tocca alcuni argomenti, purtroppo, hot di questo periodo: stalking, femminicidio, condizione della donna, e altro. Come ti poni, nella tua vita, di fronte a queste problematiche?

In maniera estremamente assertiva, di manifesta condanna. Lo stalker e il femminicida per me non hanno scusanti né giustificazioni di nessun tipo. Bisognerebbe ricordarlo di più a qualche giornalista malato di benaltrismo che continua con pervicacia a parlare di “drammi d’amore” (sic!) in questioni in cui c’è un palese abuso di questo termine. Chi ti vuol realmente bene vuole per te il meglio a costo di sacrificare sé stesso rinunciando a un sentimento che non ha più rispondenza nella controparte. Limitare a qualsiasi titolo la libertà dell’altro è un delitto. Ciascuno di noi ha il sacrosanto diritto di poter cambiare idea in qualsiasi momento: in amore, in amicizia, nei rapporti di lavoro. I comportamenti debordanti non sono mai indice di equilibrio. Purtroppo viviamo in un’epoca in cui il voyerismo attraverso il web e i social ha trovato una sorta di consacrazione. Ciascuno di noi deve, a mio avviso, poter conservare una zona di propria ed esclusiva pertinenza e poter scegliere se permettere a qualcuno di accedervi o no. L’ho già detto e lo ripeto: pensare che una persona possa essere “cosa totalmente nostra” con atteggiamenti marcati di possesso non va bene. Chiedere rispetto per darne altrettanto a chi abbiamo di fronte è un atto dovuto, profondamente umano, e quindi da coltivare e incentivare in qualsiasi ambito.

Cosa ci racconti della genesi di questo romanzo? Senza paura di spoilerare, posso dire che inizia con un brutto incidente stradale, apparentemente “casuale.

Nel prologo, la protagonista, Alice Bellucci, resta vittima di un incidente che ne mette a repentaglio la vita. Quanto sia di sua responsabilità l’accaduto o debba ascriversi ad altro lo scoprirà il lettore nel prosieguo della storia… Posso soltanto dire che a volte il peggio arriva per aiutarci a sovvertire un ordine percepito e agito negativamente in vista di un bene maggiore futuro. Chiariamo: non è giusto accettare supinamente tutto ciò che di avverso e contrario ci accade, ma forse potrebbe esserci di conforto riflettere sulle potenzialità che anche il momento peggiore della nostra vita in nuce possiede. Oggi vado di adagio in adagio, e quindi potrei dirti che “non tutto il male viene per nuocere”, ad avere occhi per ben vedere…

Le due sorelle: una estroversa, sempre attiva, un po’ invadente, dinamica e sempre di classe; l’altra esattamente l’opposto. Interagiscono e spesso il lettore percepisce un certo fastidio da parte della seconda nei confronto della prima (che, detto fra noi, vorrebbe solo aiutarla). Tu da che parte stai? Voglio dire: l’aiuto di cui una persona, e nella fattispecie una donna, come andrebbe gestito?

Alice trova eccessiva la volontà ferrea di Betty di collocarla sentimentalmente parlando, però poi cede di continuo alle sue profferte e partecipa alle occasioni d’incontro da questa preconfezionate con uomini papabili a ricoprire il ruolo di fidanzati della sorella. A me non è mai capitato che qualcuno si prodigasse in tal senso per me. Sono, quindi, indulgente nei confronti di Betty che per affetto vorrebbe un happy ending affettivo-relazionale per tutti ma strizzo l’occhio in maniera solidale ad Alice. Non è peccato camminare in solitaria se al momento non hai avuto la possibilità di farlo con una persona che ti piaccia davvero, che ti sia affine e con cui hai voglia di procedere di pari passo

Abbiamo anche uno stalker, te lo chiedo secco: hai mai avuto a che fare con uno di loro? La tua descrizione di questo personaggio è talmente fatta bene che il lettore rimane perplesso.

Le relazioni vissute a ridottissima distanza non hanno mai fatto per me, probabilmente perché sono stata cresciuta da genitori iperprotettivi che in nome dell’affetto che per me nutrivano pretendevano di conoscere (e per certi versi dirigere) la mia vita. D’istinto scappo da tutto ciò che percepisco come soffocante, eccessivo perché penso che un sentimento autentico non sia fatto di controllo continuo ma di fiducia reciproca e di rispetto reale, come ho già espresso.  Una persona a me assai vicina ha avuto a che fare con un’altra persona che le ha rivolto attenzioni eccessive perché non accettava la fine della loro relazione. È stato un periodo pesante e profondamente infelice per tutti coloro legati alla questione più o meno indirettamente. Lo stalker di Alice, tuttavia, si muove nell’ombra all’insaputa della sua vittima sino alla fine. Siamo nel patologico conclamato. Per descrivere in maniera accurata questo stato di cose estremo e particolare mi sono andata a documentare leggendo studi scientifici sull’argomento e chiedendo un parere a chi queste dinamiche per professione le affronta quotidianamente. Mi lusinga che il principio di verosimiglianza sia stato pienamente rispettato: volevo provare a mettere nero su bianco i meccanismi che scattano nella mente di un individuo ossessionato da un suo simile. Probabilmente la mia sensibilità anche scrittoria e l’amore per il particolare hanno fatto il resto, ma ti assicuro che di autobiografico c’è davvero poco. Fortunatamente, aggiungo.

Riesci a descrivere scene e situazioni “forti” e “piccanti” sempre senza eccedere nel linguaggio e usando sempre un registro privo di termini volgari. Ci sveli il tuo segreto? E dire che sei insegnante e, anche non volendo, in classe credo che tu senta di tutto (e ti venga da rispondere per le rime).

Io credo che una scena di sesso non abbia bisogno di esser illustrata nei minimi particolari se questi non sono indispensabili all’economia della narrazione, a meno che io non sia un’autrice di  narrativa erotica. Deve, quindi, essere funzionale all’intreccio quanto basta, senza esagerazioni. Così anche nelle scene di contrappunto a quelle di Alice dedicate all’operato del suo stalker. Anche in questo caso non penso aggiunga una virgola in più di realismo esagerare nella ”mise en place”, diciamo così. Reputo sia il contenuto a farla da padrone più che il contenitore.
In classe come prof cerco di mantenere sempre un linguaggio e un comportamento ortodossi: se redarguisco una studentessa per un capo di abbigliamento forse più consono per una serata in discoteca o con gli amici che per un’occasione di lavoro a scuola cerco di vestirmi adeguatamente anch’io, altrimenti dal punto di vista educativo la mia richiesta di riflessione da parte sua non avrebbe senso. Ricordo anche di continuo che le imprecazioni peggiori le conosco benissimo e talvolta in privato le uso specie se arrabbiata ma ho troppo rispetto per il luogo in cui mi trovo e per loro stessi per esprimermi così anche in pubblico


Prima di concludere e di dedicarmi a una recensione, ti chiedo a quale fascia di pubblico e di età consiglieresti il tuo libro.

Credo che tutti i miei romanzi, dal primo all’ultimo, siano più adatti a un pubblico maturo, non tanto per le descrizioni elaborate con quello che tu hai definito “garbo” quanto invece per gli argomenti trattati. In ogni caso sottolineerei comunque l’importanza per un ragazzo in crescita del supporto e del filtro di un adulto di riferimento anche in ambito di lettura. Lo dico senza inutili pruderie e in qualità di educatrice, visto che ne abbiamo parlato poco fa. Ricordo con tenerezza di aver letto Flaubert o i romanzi di Colette di nascosto, prendendoli dalla libreria di mio padre a quattordici anni perché sapevo di attingere a qualcosa di artisticamente ineccepibile ma di proibito, di certo non adatto a un’adolescente. Forse mi sarebbe stato di grande aiuto avere accanto una persona di esperienza di famiglia pronta all’ascolto e al dialogo a cui comunicare con fiducia, apertamente, le tante impressioni suscitate in me da entrambi gli autori    

Grazie Lucia, ad maiora.

L’autrice
Nata a San Severo, abita e lavora a Pescara, città in cui insegna Inglese. Nel 2012 ha esordito con la silloge di racconti Succo di melagrana. Storie e racconti di vita quotidiana al femminile, menzione speciale al Premio Nazionale “Donne e così sia” (2014). Nel 2013 pubblica il suo primo romanzo La casa dal pergolato di glicine, premiato alla XIV Edizione del Premio Internazionale “Val di Vara-Alessandra Marziale” e al Concorso Letterario Nazionale “Urbe Parthenicum” (2015). Segue Romanzo popolare (2016), vincitore di diversi premi letterari di prestigio. Ha inoltre pubblicato la silloge di poesie Interlinee (2018). Con Come gigli di mare tra la sabbia (2021) è stata tra i finalisti del Premio Internazionale Samnium, riportando la menzione d’onore nei Premi Internazionali Cygnus Aureus e Navarro nel 2022 e la segnalazione nel IV Concorso Letterario Tre Colori per la sezione Bianco Avorio opere edite. Già curatrice di rubriche letterarie su siti di arte, musica e spettacolo, al momento si occupa di un blog sulla piattaforma WordPress e di alcune pagine su Facebook di scrittura e lettura dedicate ai suoi libri e alla propria attività di autrice. Per Arkadia Editore ha pubblicato Oltre la porta socchiusa (2024).

Mario Borghi

13220638_1142426682476639_7379951671705840034_oCon Mario Borghi al SalTo 2016




“Oltre la porta socchiusa”, Arkadia, di Lucia Guida – recensione di Libroguerriero

Per “Oltre” nuova recensione di Libroguerriero a cura di Paola Rambaldi.
Buona lettura e a presto
Lucia 

 

“Oltre la porta socchiusa” on the road, le presentazioni

La fatica di scrivere un libro non si esaurisce con la sua pubblicazione anche se fatta con una casa editrice meritevole e attenta. Continua con la sua pubblicizzazione, se è vero che in base a una riflessione universalmente condivisa da addetti ai lavori e non un libro di modesta portata propagandato con strategie di marketing efficaci conoscerà notorietà e successo molto più di un’opera di buon livello che è stata al contrario poco diffusa e altrettanto poco promossa.
Come per le altre mie produzioni scrittorie in passato anche per “Oltre la porta socchiusa” di Arkadia, in concomitanza con la sua uscita si è aperta a luglio 2024 l’epoca delle presentazioni  che continueranno felicemente sino a quando autrice e casa editrice non si troveranno concordi nella loro pianificazione.
Ho, quindi, deciso oggi di creare un post che ha un inizio certo ma che non ha una fine prestabilita in cui chi vorrà potrà seguire Lucia e la sua ultima produzione letteraria lungo l’intero tragitto. In realtà avevo già percorso questa strada ideandola e concretizzandola qui su WP per i miei primissimi libri da solista e quindi non è proprio un’idea originalissima ma certamente si presta a illustrare e a far comprendere a terzi  il percorso lungo, a volte segnato da imprevedibili rallentamenti o tortuosità talvolta indipendenti dalla volontà dei partecipanti a questo processo, di sicuro ponderato. Perché se è vero che l’importante è parlare di un’opera è altrettanto sacrosanto farlo in buona compagnia. Con quel briciolo di amore e di passione indispensabili in ogni atto creativo che fanno sempre la differenza, lo sottolineo per amor di verità perché credo sia realmente così che in quest’ambito le cose funzionino.
Buona visione a tutti e a presto

Lucia

Rassegna Letteraria “Autori in Piazza”
Chieti, Largo Martiri della Libertà, venerdì 12 luglio 2024

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Con Silvia Elena Di Donato

Estate a Chieti, Salotti Letterari
Palazzo Martinetti-Bianchi, 6 agosto 2024

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Con Kristine Maria Rapino

Pescara, Il Ritrovo del Parrozzo
Sabato 7 settembre 2024

Foto di Paula III

Con Rita Pelusi e Giancarlo Giuliani

Pescara, Associazione Culturale “Amare PESCARA”

Sabato 26 ottobre 2024

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Con Rita Pelusi e Piacentino D'Ostilio

Francavilla al mare (CH), Biblioteca Comunale A. Russo

 Sabato 30 novembre 2024

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Con Arianna Di Tomasso

Roseto degli Abruzzi (TE), Libreria La Cura

Venerdì 17 gennaio 2025

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Con Umberto Braccili

Pescara, Biblioteca Emilia Di Nicola

Sabato 22 febbraio 2025

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Con Assunta Altieri

Torino di Sangro (Ch), Biblioteca Comunale “C. De Mia”
Sabato 8 marzo 2025

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Con Lorella Lusi e Rosanna Di Matteo e con il sindaco Nino Di Fonso

Pescara, libreria Feltrinelli 

Giovedì 20 marzo 2025

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Con Arianna Di Tomasso

Pescara, Spazio Donna WeWorld
Mercoledì 16 aprile 2025

Con Arianna Di Tommaso

Squilibri OFF, foyer dell’Auditorium Sirena di Francavilla al mare (CH)
Giovedì 12 giugno 2025

con Antimo Amore 



 
Rassegna  “Gelati Letterari”, terrazza dello Stabilimento La Playa in Pescara

Giovedì 17 luglio 2025

 

Con Manola Di Tullio

Le prime volte: “Oltre la porta socchiusa” (Arkadia) finalmente in libreria

Un nuovo libro in viaggio è nuova emozione e sono nuove avventure. Per me “Oltre la porta socchiusa” edito da Arkadia ha il profumo della scrittura agita con consapevolezza maggiore dopo altre cinque pubblicazioni precedenti con altrettante case editrici no eap. Su questo non ho mai ceduto. Nel momento in cui ho deciso di dare i miei libri alle stampe finalmente da solista dopo diverse collaborazioni ad antologie di AAVV ho concesso a me stessa la possibilità di poter essere accolta con tutti i crismi da un editore che potesse essere per me un valido banco di prova. Che continuasse a stimolare le mie scelte scrittorie e creative e fosse reale cassa di risonanza delle mie produzioni.

“Oltre la porta socchiusa” è il terzo e ultimo romanzo della trilogia “Prospettive urbane” iniziata con “Romanzo Popolare”, Amarganta (2016) seguita da ”Come gigli di mare tra la sabbia”, Alcheringa (2021). Per una bizzarra combinazione queste mie ultime tre case editrici iniziano tutte per A, la lettera che è sinonimo di vita del cuore e di affettività: la prima dell’alfabeto e la vocale più ricorrente, forse, nella vita concreta di una donna oltre che nella nostra lingua e in molti altri idiomi nel mondo. Mi piace pensare a tutte le implicazioni di tipo comunicativo che questa casualità contiene, anche e soprattutto in riferimento al viaggio che sto per intraprendere e che inizierà a Chieti in Largo dei Martiri della Libertà questo venerdì 12 luglio in serata con la prima presentazione ufficiale e nazionale del mio romanzo in contemporanea con la sua uscita in libreria per chi avrà il piacere di continuare a leggere ciò che scrivo.   “Oltre” è parte della rassegna letteraria “Autori in piazza” di cui Andrea Magno, poeta, si è fatto promotore oramai da otto anni. Con me la poetessa Silvia Elena Di Donato che ha accettato tra i suoi tanti impegni di tenere a battesimo la mia ultima creatura.

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