Interviste a bordo: L’intervista del martedรฌ

Trovo sempre molto stimolante sottopormi alle domande di interviste interessanti come queste, anche quando forse si va molto in profonditร  fino a sondare territori inaccessibili ai piรน. Un grazie di cuore ad Antonio Fagnani, presidente dell’Associazione Culturale I Borghi della Riviera Dannunziana e responsabile di Arethusa, rivistaย  dell’Associazione medesima.

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ย  Tutte e tre le cose, visto che contribuiscono a rendermi ciรฒ che sono nella realtร  quotidiana: una donna che non si coniuga a compartimenti stagni, che ha un unico volto e unโ€™unica parola

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ย  Io sono figlia dโ€™arte e rappresento la terza generazione in famiglia di donne insegnanti, facendo seguito a mia nonna materna e poi a mia madre. Spero di essere stata e di continuare a essere una professionista che sa dosare bene in ciรฒ che fa mente e cuore amando il suo lavoro

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ย  Da ragazza ho avuto insegnanti severi ed esigenti e genitori che lo erano altrettanto. Ho, quindi, punti di riferimento importanti alle mie spalle cui guardare in tal senso. Lโ€™autorevolezza รจ un ingrediente necessario nel lavoro che faccio sempre, soprattutto per alunni della fascia dโ€™etร  con cui mi relaziono (10/11 anni fino ai 14) ma anche perchรฉ viviamo in tempi in cui un NO detto con ragionevolezza da un adulto nei confronti di un minore (spiegando, cioรจ, il perchรฉ di quella negazione e non imponendola tout court) sta diventando merce rara. I ragazzi hanno un bisogno innato, viscerale, di poter avere di fronte a sรฉ adulti che parlano e agiscono compiutamente: consapevoli, coerenti che chiedono loro di comportarsi con correttezza e a loro volta lo fanno con grande concretezza. Il male di questi tempi รจ nella superficialitร  con cui ci si lascia travolgere dal falso e ingannevole pensiero che un padre, una madre possano essere amici a 360ยฐ dei propri figli: non รจ cosรฌ, i ruoli vanno ben distinti e definiti e poi proposti a un figlio che deve averne comunque e sempre gran rispetto, anche quando gli pare di non essere dโ€™accordo con le scelte fatte da un genitore.

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ย  In tutti questi decenni di docenza nella scuola pubblica statale italiana ho conosciuto moltissimi genitori. In quelli con cui mi sono piรน trovata in sintonia ho ravvisato in primis il massimo rispetto per il mio ruolo (rispetto da me ampiamente contraccambiato nei loro confronti) e condivisione degli stessi valori e obiettivi di tipo esistenziale. Voglio parlare soprattutto di questi genitori che hanno reso il mio compito a scuola meno complesso e gravoso di quanto a oggi non venga richiesto a noi docenti, della loro capacitร  di aver afferrato che una qualsiasi mia sottolineatura fosse realmente finalizzata ad accendere una luce su un aspetto che in una situazione di quotidianitร  familiare puรฒ andare perso per mancanza di tempo, non voglio imputarla ad altro. Viviamo in una societร  perennemente in corsa in cui il rischio di lasciare qualcuno indietro, anche una persona a cui teniamo molto, รจ assai elevato. Il suggerimento (non il giudizio, chiariamolo) di un insegnante, se ascoltato e magari ponderato, puรฒ fare a volte la differenza

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ย  Malinconia e tristezza sono sentimenti che arricchiscono la sensibilitร  di tutti, anche di chi si ostina a negarli in pubblico. Pensare con un filo di malinconia o di tristezza รจ fisiologico; ben altra cosa lasciarsi trascinare dallโ€™una o dallโ€™altra a senso unico. Il ricordo e magari il rimpianto di qualcosa che non si รจ compiuto non possono bloccare la vita di un essere umano in un limbo infruttuoso: la vita va avanti. Per fortuna, aggiungerei

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ย  Cโ€™รจ stato un tempo in cui con la generosa ingenuitร  degli autori emergenti ho pensato di regalare indistintamente a chi reputavo potesse gradirli qualcuno dei miei libri (a oggi cinque pubblicazioni da solista ma tantissimi contributi ad antologie di prosa e poesia di autori vari). Adesso sono piรน meritocratica: se capisco che la persona con cui sto interagendo potrebbe apprezzarlo magari cedo anche allโ€™impulso di regalargli qualcosa di mio. Ci metto perรฒ piรน testa, come si suol dire. O forse piรน cuore, se guardiamo da una diversa prospettiva. Certamente pondero moltissimo se farlo o meno.

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ย  Le recensioni a pagamento vanno di pari passo con le pubblicazioni per cui si paga. La mia risposta รจ no a entrambe le cose, senza se e senza ma.

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ย  Da bambina da questa nonna materna, Signora di altri tempi e molto ma molto creativa. Per un sacco di tempo non ho piรน pensato al crochet. Lโ€™ho riscoperto qualche anno fa e devo dire che mi ha regalato conferme e certezze: una su tante, secondo me fondamentale, รจ quella di poter impiegare positivamente energie extra, magari filtrandole e trasformandole in qualcosa di bello e particolare. La giusta ricompensa alla fine di giornate che, magari, non sono andate cosรฌ bene come ci aspettavamo. Una sorta di meditazione che alla fine porta a frutti certi. E che fruttiโ€ฆ

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ย  Io non la metterei su questo piano. Se, cioรจ, Succo di melagrana, storie e racconti di vita quotidiana al femminile รจ prevalentemente narrazione di donne a un bivio in bilico tra passato e presente (come del resto il titolo recita con puntualitร ), La casa dal pergolato di glicine ma anche Romanzo Popolare e Come gigli di mare tra la sabbia sono opere che io definirei corali: si parte da vicissitudini al femminile ma cโ€™รจ anche tantissimo mondo al maschile. Ci sono personaggi che agiscono non su piani paralleli che non si incontrano mai ma in situazioni di vita vissuta estremamente โ€œdi sostanzaโ€, come si suol dire. Certo รจ che raccontare la Donna per me รจ sempre e comunque valore aggiunto in unโ€™epoca in cui questa per qualcuno รจ ancora associata allโ€™idea di oggetto da possedere e da cui non separarsi se non a sprezzo della sua vita. Una concezione deviata dellโ€™umanitร  a cui non si รจ ancora pensato in maniera efficace. Non cโ€™รจ giorno in cui le pagine di cronaca nera non riportano episodi di femminicidio. รˆ una cosa terribile a mio avviso: ti elimino perchรฉ tu non sei piรน copia conforme dellโ€™idea femminile che io mi sono fatto di te. Terribile e raccapricciante. Una mattanza continua che grida vendetta al cielo

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ย  Dopo gli anni dellโ€™adolescenza passati a scrivere come per il crochet ho sondato altri terreni per poi riapprodare alla scrittura (e a farlo in maniera palese, condividendo con terzi in web i miei pensieri in veste di blogger) dagli inizi del terzo millennio. Non avrei mai pensato di pubblicare; si immagini che dal ricevimento del primo contratto editoriale da solista (fine 2011) alla firma in calce allo stesso sono passati due mesi in cui mi sono ripetutamente chiesta se avessi realmente voglia di regalare un pezzo di me a perfetti sconosciuti.

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ย  Sono grata alla Puglia per avermi partorita e altrettanto grata allโ€™Abruzzo per avermi accolta stabilmente, ma i miei legami con la terra che a oggi mi ospita sono precedenti alla mia nascita. Nina, la nonna citata in precedenza piรน volte e protagonista di un mio piccolo contributo nellโ€™antologia โ€œRaccontami lโ€™Abruzzoโ€, volume 1, Tabula Fati, a cura di Rita La Rovere, era con suo marito e i suoi figli assidua frequentatrice della spiaggia di Francavilla al mare (CH) e ha continuato a farlo sino allo scoppio della II guerra mondiale per poi riprendere a frequentare spiagge come Pineto o Silvi Marina o luoghi di montagna come Scanno a conflitto mondiale concluso. Un poโ€™ di Abruzzo in me cโ€™รจ stato sempre, da prima che io nascessi. Alla Puglia devo forse la tenacia e la forza che mi ha accompagnata anche nei momenti meno felici; il fatto di non considerare nella mia vita nulla di scontato. Di rimettermi sempre in discussione, conservando anche nei periodi migliori la capacitร  di mantenermi con i piedi ben piantati per terra

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ย  Io amo definirmi solitaria ma non sola e quindi posso affermare che la solitudine non mi รจ mai appartenuta nรฉ mi appartiene. Sono di sicuro un โ€œcane scioltoโ€: non faccio parte di gruppi di scrittura e/o lettura. Non ho una tessera di partito. Non frequento comitive ร  la page. Cโ€™รจ stato un tempo in cui forse mostravo un poโ€™ di piรน della mia vita pubblica fino a quando non ho capito che fondamentalmente agli altri interessa poco di ciรฒ che faccio. Per โ€œaltriโ€ intendo i conoscenti, non gli amici veri, pochi ma buoni, con cui mi piace condividere il mio tempo extra. Non necessariamente dandone di continuo testimonianza su una pagina social

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ย  Un uomo e una donna non possono vivere senza Amore con la A maiuscola. Possono, al contrario, fare a meno benissimo di sentimenti amorosi fatti di reciproca convenienza, poca o nulla trasparenza, mancanza di rispetto. Comโ€™era quellโ€™adagio popolare? Meglio soli che male accompagnati. Sentirsi soli al fianco di qualcuno รจ la cosa peggiore che possa accaderci.

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ย  Una cosa bella e importante di cui al momento per scaramanzia ma anche per regole contrattuali non posso dare notizia. E quindi chi ha il piacere di seguirmi puรฒ pensare che Lucia Guida continuerร  a narrare storie

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ย  Perchรฉ il sorriso รจ meritocratico: si regala a chi se lo merita, Antonioโ€ฆ Farlo su una pagina social di continuo e per posa per me ha poca importanza. Sbaglia chi pensa a torto che io sia una musona

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ย  Il mio primo viaggio a Lisbona, una cittร  dal fascino sottile, discreto. Forse per qualcuno un poโ€™ malinconica, ma di una malinconia potente, quella di fasti appartenenti al suo passato di cittร  a capo di un impero coloniale. Ci tornerei o ci andrei addirittura a vivere, potendo

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ย  Io credo che Arethusa vada bene cosรฌ come รจ stata concepita dai suoi ideatori: uno sguardo rapido ma ampio a opere di varia consistenza e natura che la compongono. Una vetrina essenziale ma completa che deve invitare il lettore ad approfondire la conoscenza di chi lโ€™ha scelta per proporsi

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ย  Ai miei figli, Roberta ed Emanuele, che nati in Abruzzo ora vivono da expat allโ€™estero nella Svizzera tedesca dove hanno portato (lo dico immodestamente e in maniera compiaciutissima da madre!) la nostra italianitร  migliore unita a competenza, bravura e determinazione personale.ย A lei, Antonio, grazie per questโ€™intervista bella e stimolante.

L’intervista originale รจ quiย 

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i miei libri

Dov’eravamo rimasti?

รˆ dalla metร  di febbraio che non aggiorno il mio luciaguidawordpress.com, au feminin thinking and writing, con racconti, resoconti di eventi e recensioni e quantโ€™altro mi collochi da qualche parte, spazialmente e temporalmente, come autrice. In realtร  di cose da fare ce ne sono state tante.

Provo, allora, a fare il punto della situazione con voi.

Domenica 15 febbraio ho presentato al Justen Club di Pescara il mio โ€œPergolatoโ€ assieme ad autori di spessore come Lucio Vitullo e Stefano Carnicelli. Padrini dโ€™eccezione Luigi Blasioli, jazzista pescarese di altissimo livelloย  e la poliedrica Cinzia Rossi, autrice di prosa e poesia.

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Da sinistra Stefano Carnicelli, Lucia, Luigi Blasioli, Lucio Vitullo e Cinzia Rossi. Foto di Giada Di Blasio

รˆ stato pubblicato sul numero di settembre/dicembre 2014 di โ€œFortoreโ€, Rivista di Cultura, Esperienze Informazione edita dal Circolo Culturale “88” di Roseto Valfortore (FG), il mio resoconto della giornata di premiazione del Premio Lupo 2014. Se avete voglia di rileggerlo, lo trovate qui.

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A metร  marzo, e precisamente venerdรฌ 13 ho presentato la silloge di racconti “La precisione dell’acqua” di Chiara Novelli, scrittrice, artista e poetessa fiorentina alla Mondadori di Pescara

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Chiara Novelli e Lucia, foto di Maria Luisa Abate per Pescara News

Uno sciopero di Trenitalia, di cui ero totalmente all’oscuro (!) mi ha impedito di raggiungere Aulla (MS) per essere premiata per il mio โ€œPergolatoโ€ per il IV posto ex-aequo del Concorso Internazionale Alessandra Marziale โ€“ Val di Vara. Per cause di forza maggiore ho felicemente ripiegato, domenica 16 marzo, sulla bellissima mostra di Escher ospitata a Palazzo Albergati a Bologna sino a maggio p.v., confidando in Posteitaliane per ricevere pergamena e medaglia che avrei dovuto ricevere dal vivo

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Gli antichi amori, ripagati alla grande, non si scordano mai: partecipazione alla Serata della Bellezza Sovrumana, promossa da โ€œRisorse SovrUmane ASD Ricerche Teo-Antroposofiche e benessere di Pescaraโ€, a cura di Patrizia Splendiani e Katia Granata, operatrici olistiche, con un evergreen della mia produzione scrittoria, il racconto โ€œBella, bella, Bellaโ€ venerdรฌ 28 marzo 2015 , e conclusione poetica di un pomeriggio artistico ospite di Rossella Circeo, eclettica creatrice di opere di maiolica, vetri e pietre semipreziose, con la lettura di โ€œSucco di melagranaโ€, componimento in versi sciolti prologo dellโ€™omonima mia raccolta di racconti edita dalla Nulla Die nel suo Atelier di Pescara domenica 29 marzo.

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Non pensiate che sia tutto finito qui.

In cantiere ci sono altri progetti, letterari e non, di cui non parlerรฒ scaramanticamente fino a quando non sarรฒ sicura della loro concreta realizzazione, comโ€™รจ mia abitudine. Mai vendere la pelle dellโ€™orso prima di averlo catturato.

Auguri belli di Buona Pasqua a tutti.

Che queste giornate di festa siano occasione concreta e propizia di relax per tutti noi.

Un bacio e a presto

Lucia

Buona-Pasqua

foto presa in web

The First Time – La prima volta da autrice. Intervista al “Democratico”

Ieri sera mi รจ capitato di rileggere la mia prima intervista “seria” rilasciata da autrice al web magazine “Il Democratico”. Era il 26 gennaio 2012 e il mio primo libro, la silloge di racconti “Succo di melagrana, Storie e racconti di vita quotidiana al femminile” era appena stato dato alle stampe. Al di lร  della foto a corredo, che mi ritrae in “posa da affabulatrice” mostrandomi certamente piรน giovane ( e, magari, forse meno disincantata riguardo alle faccende legate al mondo dell’editoria e alla pubblicazione di un libro di quanto a oggi io sia ), mi sono soffermata a leggerla con un pizzico di attenzione in piรน. Giusto o sbagliato che sia mi sono rivista appieno: il tempo รจ trascorso ed รจ un dato di fatto. E molte cose della mia vita, personale e di autrice, sono cambiate. Restano tuttavia invariati i capisaldi esistenziali, quelli conquistati ย in qualche circostanza a denti stretti. Sono ancora in cammino, poco ma sicuro, portando nel mio fardello quotidiano quelle certezze sulle cose e sulla gente sedimentate e poi gelosamente custodite in me stessa, quasi a darmi forza e a spronarmi ad andare avanti, quando il percorso da intraprendere diventa piรน faticoso e meno agevole.
Un abbraccio a tutti e buona lettura

 

lucia-guida

Incontro con la scrittrice Lucia Guida

 

Abbiamo incontrato nella cittร  dannunziana la scrittrice emergente Lucia Guida, docente di Lingua Inglese: รจ una splendida quarantenne che ci accoglie nel suo appartamento nella zona dellโ€™universitร  per sorseggiare un tรจ al bergamotto rigorosamente inglese. Il soggiorno che ci ospita, luminosissimo, ci regala lo spettacolo incantevole di Majella e Gran Sasso al tramonto appena velati dalle nuvole. La sua prima raccolta di racconti โ€œSucco di melagrana. Storie e racconti di vita quotidiana al femminileโ€ edito da Nulla Die sta raccogliendo il crescente favore del pubblico e recensioni molto positive.ย  Fra libri, appunti e ricordi di famiglia la prima domanda รจ dโ€™obbligo: come si diventa scrittrici?

Da un grande amore per la lettura nato precocemente grazie a mio padre e dalla voglia di scrivere storie che ho avuto sin da bambina. Credo che i miei conservino per ricordo ancora qualcuna di queste mie โ€˜produzioniโ€™. La vita, poi, mi ha portato a scelte importanti come le mie prime esperienze lavorative, allโ€™estero e in Italia, la maternitร , che mi hanno fatto temporaneamente accantonare questa mia passione. Scrivere richiede tempo e una certa dose di serenitร , anche interiore, almeno questa รจ la mia opinione. Ho sempre continuato a leggere moltissimo e a scribacchiare postando in un blog i miei โ€˜appunti di viaggioโ€™, riflessioni sul mio quotidiano piรน spiccioloโ€ฆโ€œ

Sul suo profilo facebook abbondano citazioni letterarie: colpisce una di Alessandro Baricco tratta da โ€œQuesta storiaโ€ che recita: โ€œSono una donna felice, come lo dovrebbe essere qualunque donna nel riverbero di questa etร  luminosa. Ho debolezze eleganti, e cicatricicharmantes. Non ho piรน illusioni sulla nobiltร  delle persone, e per questo so apprezzare la loro inestimabile arte di convivere con le proprie imperfezioni. Sono clemente, alla fine, con me stessa e con gli altri.โ€ Davvero lei si riconosce in questa frase?

โ€œLa citazione รจ di uno degli autori preferiti miei e di mia figlia. Mi ci riconosco per intero, soprattutto nel riferimento a quelle che lโ€™autore chiama โ€˜cicatrici charmantesโ€™: vivere appieno รจ mettersi in discussione eย  parimenti accettare anche il rischio di soffrire o di scoprire di se stessi โ€˜veritร  scomodeโ€™. Credo che questa consapevolezza di fondo, talvolta raggiunta a caro prezzo, ci renda a un certo punto del nostro percorso di vita molto piรน affascinanti cha a ventโ€™anni e forse piรน indulgenti verso le fragilitร  proprie e altrui.โ€œ

I suoi racconti descrivono con abilitร  e disincanto storie femminili
dove spesso le protagoniste vivono amori difficili e contrastati. La sensibilitร  femminile si scontra inevitabilmente con lโ€™istinto maschile?

โ€œDiciamo che noi donne abbiamo generalmente modalitร  comunicative verbali maggiori rispetto agli uomini; che investiamo nel sentimento piuttosto che nellโ€™operativitร  concreta, modalitร  privilegiata, invece, da voi. Poi ci sono anche moltissimi uomini che hanno scelto di riconoscere (e di accettare!) la parte femminile che รจ in loro, quella fatta di sensibilitร . Come dโ€™altro canto moltissime donne, soprattutto di ultima generazione, che hanno fatto della propria razionalitร  e luciditร , una volta appannaggio prettamente maschile, un punto di forza del loro agire. Ideale sarebbe, magari, una sorta di complementarietร : accettarsi gli uni e gli altri per quello che si รจ realmente, per quello che si ha concretamente da offrire, al di lร  di tipizzazioni ahimรจ ancora prevalenti nel sentire comune. Una piccola sottolineatura, infine, sulle vicissitudini sentimentali delle protagoniste delle storie: vivono certamente situazioni difficili in cui non cโ€™รจ sempre posto per lโ€™happy ending, ma alla fine le scelte a cui arrivano sono scelte permeate di speranza, di positivitร .โ€œ

Certe atmosfere del Sud sono lo sfondo privilegiato della sua scrittura. Le sue origini hanno influenzato il suo immaginario emotivo e letterario, ha utilizzato anche spunti del suo vissuto?

โ€œA me piace pensare di essere quella che sono grazie anche alle mie origini e ai valori trasmessi dalla mia terra per il tramite della famiglia. Nei miei racconti, e quindi anche nei sei proposti in โ€˜Succo di melagranaโ€™, cโ€™รจ piรน di uno spunto appartenente al mio vissuto: appunto una storia di famiglia, quella della bambinaia di mia nonna materna nel primo, ad esempio. Ma anche situazioni concrete altrui rivisitate in unโ€™ottica di verosimiglianza in cui, perรฒ, cโ€™รจ sempre posto per una conclusione diversa, personale.โ€œ

Quali letture sono state importanti nella sua formazione di scrittrice, considera alcuni modelli imprescindibili per chi voglia accostarsi alla scrittura?

โ€œDa apprendista affabulatrice quale io mi reputo non ho purtroppo potuto avvalermi di corsi di scrittura creativa. Ho sempre, perรฒ, letto moltissimo senza limitazioni temporali di sorta con particolare riguardo alla narrativa italiana e straniera; se penso a dei modelli me ne vengono in mente diversi: Thomas Hardy, Jane Austen ma anche Natalia Ginzburg. Sidonie Gabrielle Colette, magari oggi poco apprezzata, Honorรฉ de Balzac. Piacevolissimi i romanzi di Gianrico Carofiglio, scrittore barese di eccellenti legal-thriller, di cui sono una grande estimatrice caratterizzati da uno stile sobrio, essenziale: diretto.โ€œ

Ha sempre un libro sul suo comodino e quali libri porterebbe con sรฉ su unโ€™isola deserta per non sentirsi mai sola?

โ€œIl libro attualmente sul comodino รจ โ€˜Adamo ed Evaโ€™ di Mark Twain, incentrato sullโ€™eterno conflitto tra uomo e donna, consigliatomi da una cara amica divoratrice di libri come me. Sullโ€™isola deserta porterei decisamente tutti i romanzi di Jane Austen, da me collezionati con certosina pazienza, possibilmente in edizione originale.โ€œ

La scrittura al femminile anche in Italia sta conoscendo una stagione di notevole consenso di pubblico. Ama oppure odia qualche autrice in particolare?

โ€œ Consenso e gradimento del pubblico credo siano un omaggio piรน o meno velato alla grande sensibilitร  femminile. Ho un ricordo molto tenero dei romanzi di Brunella Gasperini, divorati da adolescente. Credo di non odiare nessuna autrice anche se รจ capitato talvolta che non portassi a termine la lettura di qualche libroโ€ฆโ€œ

Erotismo e letteratura spesso vanno dโ€™accordo: lei stima piรน le scrittrici audaci o quelle socialmente e politicamente impegnate?

โ€œAmmiro fortemente chi in maniera aperta e senza pruderie di sorta fa dellโ€™erotismo e della femminilitร  piรน intima materia dei propri libri incarnando desideri e fantasie profondi del lettore, anche se le mie simpatie vanno per tutte quelle donne che sono impegnate nel socialeย  e nella politica. Sono una bella spinta alla riflessione pubblica, al ruolo della donna nella societร  e alle sue infinite potenzialitร  โ€ฆ โ€œ

Le donne nel Belpaese non sono mai abbastanza presenti in politica, nel mondo del lavoro e purtroppo anche della cultura. Abbiamo un atavico complesso maschilista?

โ€œUna risposta sincera, scevra da posizioni oltranziste? Io credo di si e lo dico con infinito dispiacere, con quella sottile sofferenza femminile che si prova nellโ€™avere quotidianamente la sensazione di โ€œnon essere mai abbastanzaโ€ e, di conseguenza, dover faticare il doppio, il triplo per convincere chi si ha di fronte della propria intelligenza e valore intrinseci. In situazioni complesse e straordinarieย  come in episodi di vita vissuta e spicciola.โ€œ

Pescara รจย stata a lungo al centro della drammatica scomparsa di Roberto Straccia, lo studente trovato poi morto sul lungomare di Bari. Come ha vissuto questa vicenda piena di ombre che ha smosso una cittร  intera?

โ€œSono dโ€™accordo, รจ una vicenda ancora piena di ombre, di chiaroscuri in cui รจ difficile intravvedere linee precise. Mi ha colpito la determinazione della famiglia di Roberto nello sperare sino alla fine in una conclusione diversa, piรน umana. Come madre credo che non vi sia al mondo dolore peggiore e contro natura di quello della perdita prematura di un figlio.โ€œ

Si dice spesso che i giovani figli di internet non amino leggere: lei oltre che insegnare รจย anche madre di due figli. Crede che gli italiani siano inguaribilmente pigri o che i docenti non sappiano motivare abbastanza?

โ€œDovrei rispondere da prof o da mamma? Scherzi a parte, credo di avere spezzato piรน di una lancia a favore della lettura. Che nellโ€™invogliare in tal senso i propri figli servano innanzi tutto buone pratiche genitoriali:ย  un buon libro come regalo quale alternativa al piรน costoso e gettonato video gioco del momentoโ€ฆ Ma la lettura come buona abitudine necessita anche di insegnanti sensibili e attenti che sappiano proporre ai propri alunni titoli stimolanti, che li crescano con il gusto della carta stampata. Insomma, che alla teoria piรน raffinata corrisponda una pratica di sostanza a 360ยฐ.โ€œ

Vivere e lavorare nella cittร ย di Gabriele dโ€™Annunzio ed Ennio Flaiano non la condiziona in qualche modo, scrivere nella cittร  di due mostri sacri non le crea un certo imbarazzo?

โ€œNo, affatto. Mettiamola cosรฌ: la mia รจ la stessa ammirazione che una brava donna di casa prova di fronte alle raffinatezze preparate da uno chef rinomato. Non cโ€™รจ contrasto nรฉ imbarazzo, dal momento che lโ€™una e lโ€™altro sono impegnati in ambiti differenti. Ciรฒ non toglie che la brava donna di casa non possa cimentarsi nella preparazione di una prelibatezza: non raggiungerร  magari la perfezione del primo, ma si divertirร  e imparerร  senzโ€™altro qualcosa, che poi รจ, forse, la cosa piรน importante.โ€œ

Sta preparando un seguito alla sua prima silloge di racconti o preferirร ย  cimentarsi con un romanzo vero e proprio? Vuole darci qualche anticipazione.

โ€œPer scaramanzia non anticipo niente, ma come ho giร  detto ad altri, dopo questa prima silloge di racconti non intendo mettere limiti alla Provvidenza. Ricorro a unโ€™altra citazione, questa volta di Daniel Pennac che recita: โ€˜Il tempo per leggere รจ sempre tempo rubato. (Come il tempo per scrivere, dโ€™altronde, o il tempo per amare.) Rubato a cosa? Diciamo, al dovere di vivereโ€™. Bello รจ quando al dovere/piacere di vivere si riesce a coniugare la soddisfazione sottile di sviluppare unโ€™idea fino a vederla concretizzarsi in una storia compiuta.โ€œ

Grazie per il tรจ, squisito davvero, come i biscotti preparati con estrema cura, una ricetta segreta naturalmente. Il sapore di melagrana li ha resi ancora piรน delicati!

โ€œLe ciambelline sono un felice connubio di tradizione culinaria abruzzese e pugliese. La melagrana una piccola e gradevole concessione scaramantica e innovativa allโ€™oggiโ€ฆโ€œ

 

Martino Cristiano*

* Il link originale dell’articolo lo trovate qui

 

foto

Succo di melagrana

 

 

 

“Succo di melagrana” รจ un mio componimento poetico in versi sciolti da cui prende il nome la mia prima opera da solista, una silloge di ย sei racconti in cui narro storie di donne in bilico tra passato e presente, pubblicata dalle edizioni Nulla Die di Piazza Armerina a principio del 2012.

E’ un ritratto al femminile di ciรฒ che ciascuna donna potrebbe diventare a un certo punto del cammino intrapreso grazie alla consapevolezza acquisita in itinere.

La melagrana, agrodolce e succosa, poco appariscente ma in realtร  scrigno dell’essenza femminile per antonomasia, viene da me indicata come frutto privilegiato per rappresentarci a tutto tondo al mondo intero

Buona lettura

 

 

Succo di melagrana

ย 

Mi chiedi come sono

e insisti per saperlo.

Io sono io

e non so spiegarlo

talvolta neanche a me.

Sono tessuto leggero di

pashmina del Kashmir,

morbida e avvolgente dal

disegno piccolo e ricercato,

e non pezza di velluto di seta

sfrontatamente

impositiva;

sono argento indiano

lavorato con turchese o

ametista

e non trilogy di brillanti

in elegante confezione regalo.

Sono sottobosco dโ€™autunno

dorato

e non esplosione di verde rigoglio

Sono tramonto che sfuma nel blu violetto della sera

o alba che tinge appena di luce e colori

tenui lโ€™orizzonte

e non mezzogiorno accecante

e torrido.

Felice di essere cosรฌ,

A volte anche senza parole,

mai piรน senza speranze

o amore verso me stessa.

Con una piantina

da crescere sul mio balcone,

o un fiore da curare,

in un goccio dโ€™acqua

in un vaso di vetro

colorato

in camera

da me.

Succo agrodolce

di melagrana

che ti disseta

con discrezione

lasciando traccia

vermiglia

indelebile

sulla tua mano.

 

L. Guida *

“Succo di melagrana” inย Guida, L. (2012)ย Succo di melagrana, Storie e racconti di vita quotidiana al femminile,ย Piazza Armerina (EN), Nulla Die

 

in foto immagine di Persefone presa dal web

Un dรฌ di festa

Immagine

“Chop Suey”,ย E. Hopper (1929)

La vita di provincia รจ sempre complessa. Non puoi nasconderti in un anonimato comodo e complice e capita assai spesso che di te si sappia ogni cosa. Lโ€™esistenza di ciascuno diventa, quindi, una sorta di telaio in cui qualcuno ha provveduto parzialmente a tessere un ordito senza limitazioni di sorta. Finendo col lasciare piรน o meno inconsapevolmente troppo spazio ad altri per completarne la trama.

La mia proposta di lettura per voi รจ, oggi, il racconto breve โ€œUn dรฌ di festaโ€, parte della mia silloge โ€œSucco di melagrana, Storie e racconti di vita quotidiana al femminileโ€ per i tipi della Nulla Die di Piazza Armerina (EN). La raccolta, in ristampa giร  dopo il primo mese di vita, รจ stata pubblicata allโ€™inizio del 2012.

โ€œUn dรฌ di festaโ€ รจ la storia pacata e molto verosimile di Tina ed Erminia, amiche, in un paese del Sud del secondo dopoguerra alle prese con la celebrazione della festa patronale.

Buona lettura

Un dรฌ di festa*

ย 

โ€ฆ E pur mi giova

La ricordanza, e il noverar lโ€™etate

Del mio doloreโ€ฆ

 

G. Leopardi, Alla Luna in Canti

 

ย 

ย 

Lโ€™essenza della sua giornata era tutta lรฌ, in quella tazzina di caffรจ forte con poco zucchero, centellinata pian piano nel tinello schermato dalle imposte socchiuse. Avvolta nella vestaglietta di seta a rosolacci rossi e rosa morbidamente annodata in vita, Tina se la gustรฒ sino allโ€™ultimo goccio mescolato a una punta di zucchero rimasto e a pochi granelli di polvere scura sfuggiti al filtro della caffettiera napoletana. Troppo esigui per leggervi il futuro come sua nonna era solita fare. Pensรฒ alla giornata senza di lui che lโ€™attendeva e a tutte le altre giornate a venire simili a questa che si sarebbero inevitabilmente avvicendate. Quella settimana era stata la donna del sabato, ma in passato le era occorso di essere donna del lunedรฌ o di un qualsiasi altro giorno feriale. Raramente festivo. Lui non avrebbe potuto. Aveva moglie e figli con cui celebrare ogni ricorrenza e festa comandata del calendario, a meno che non si trattasse di un urgente viaggio di affari che lo impegnava inderogabilmente dalla domenica sera. Ma capitava molto di rado. Il campanile della piazza principale del paese suonรฒ otto rintocchi e lei si riscosse. Afferrรฒ le due tazzine e le poggiรฒ nellโ€™acquaio in cucina. Poi andรฒ in camera per abbigliarsi per recarsi al lavoro.

โ€” Signora Tina, buongiorno, la salutรฒ con deferenza Matteo il barbiere, in maniche di camicia e sullโ€™uscio in pausa dopo il primo taglio e frizione della giornata.

โ€” Buongiorno, Matteo, gli sorrise lei, la veletta appena abbassata nonostante lโ€™aria calda e ferma giร  a quellโ€™ora del mattino. E passรฒ avanti, guadagnandosi rapidamente la strada tra le bancarelle del mercatino delle erbe e le ali di venditori estemporanei, senza fermarsi ai loro richiami. Aveva giร  quello che le bastava, per quel giorno non intendeva comperare nulla. Le imposte della merceria erano giร  aperte, segnale inequivocabile che Annina era arrivata e aveva aperto il negozio alla solita ora.

โ€” Signora buongiorno.

โ€” Buongiorno Annina โ€ฆ La ragazza continuรฒ a spolverare diligentemente il bancone di legno chiaro su cui erano poste ben in fila scatole e scatoline di trine e gale, insistendo con foga perย cancellare le ultime impronte lasciate dal giorno prima. A lei toccava ricevere gli acquirenti, inventariare le merci e ogni sera pulire il negozio. Quel venerdรฌ, perรฒ, aveva terminato prima.

Pietro, il suo fidanzato, ora in servizio di leva, aveva avuto una licenza breve per tornare al paese per la festa patronale e lei aveva domandato il permesso alla signora di poterlo andare a prendere alla stazione.

โ€” Pietro sta bene?, sโ€™informรฒ Tina. Lโ€™altra sorrise e disse che sรฌ, lui stava bene ed era contento di essere giunto quasi a fine naia.

Tra poco meno di due mesi si sarebbe congedato e in casa da lei avrebbero potuto concretamente parlare di nozze. Giร  si vedeva, il lungo abito bianco di raso e un velo spropositato che finiva al termine della navata centrale della chiesa madre, al braccio di uno zio materno perchรฉ lei era orfana di padre e non aveva fratelli maschi.

Uno scampanellio deciso segnรฒ lโ€™ingresso della prima cliente e Annina storse il naso, riconoscendola. Era la signora Irma, moglie del farmacista. Avrebbe preteso lโ€™impossibile, rivoluzionato il negozio e alla fine se ne sarebbe andata a mani vuote senza comprare niente. Sospirรฒ rassegnata.

โ€” Buongiorno, signora Irma, la accolse Tina ricevendo a moโ€™ di saluto un cenno del capo appena ingentilito da una smorfia che aveva ben poco di amabile. Lโ€™altra la studiรฒ da capo a piedi, notando con estremo disappunto come in lei non vi fosse niente di sbagliato o eccessivo.

โ€” Avrei bisogno di qualcosa per ornare la falda di questo cappellino โ€ฆ, esordรฌ finalmente, esaminando con sguardo critico i barattoli di vetro colmi di fiori artificiali e ordinatiย nella scaffalatura con gusto impeccabile. Tina fece un segno impercettibile ad Annina, che aveva fatto il gesto di avanzare verso di lei. Ci avrebbe pensato lei a servire la signora e fu quanto fece. Alla ragazza non restรฒ che riavvolgere con cura eccessiva della passamaneria che era stata momentaneamente accantonata in una valigetta di cartone sotto il bancone, sbirciando in contemporanea il via vai dei passanti, richiamati in strada dal bel sole di maggio. Nel frattempo erano entrate altre due clienti, madre e figlia, in cerca di certe applicazioni di pizzo con cui ornare il davantino di un abito. Annina le servรฌ con competenza e gentilezza, compatendo la sua padrona ancora alle prese con quella donna sempre cosรฌ indecisa. Poi fu un susseguirsi di persone arrivate alla spicciolata una dietro lโ€™altra per gli ultimi acquisti per quel giorno speciale, da tutti pregustato e atteso con gioia. In cui ciascuno dei paesani avrebbe mostrato il meglio di sรฉ rispolverando lโ€™abito buono per lo struscio sul corso o per ascoltare ai piedi del palchetto in piazza la banda di un qualche paese limitrofo giunta appositamente per lโ€™occasione. Oppure passeggiando mollemente per il viale alberato sfilando davanti ai banchetti della fiera pieni di merci di ogni tipo. A ora di pranzo entrambe erano sfinite, ma decisero comunque di riporre con cura ciรฒ che non era stato possibile conservare al momento, prima di serrare definitivamente le imposte. Quel pomeriggio niente vendita. Cโ€™era la Madonna in processione attorniata da una miriade di santi e angeli, evento al quale non si poteva mancare. Annina prefigurรฒ brevemente la serata che si sarebbe concessa al braccio del suo Pietro e che sarebbe culminata negli spettacolari e consueti fuochi dโ€™artificio a notte inoltrata a ridosso della campagna. Anche lei si sarebbe pavoneggiata nel suo abitino a giacca color celeste polvere, borsetta e scarpine di capretto bianco. A quella toeletta aveva destinato i risparmi di qualche mese, aiutata da sua madre, abile sarta, col vantaggio di poter acquistare a buon prezzo stoffa e accessori nel negozio in cui lavorava.

โ€” A lunedรฌ, salutรฒ alla fine, dopo aver riposto lโ€™ultimo rotolo di gros-grain nel cassetto, chiedendosi fugacemente come la sua datrice avrebbe trascorso quel breve intermezzo di festa.

Ma fu un attimo solo e la ragazza chiuse dietro di sรฉ la vetrina con lievitร , allontanandosi al fianco del suo Pietro, in paziente attesa, una sigaretta dopo lโ€™altra, allโ€™angolo della via. Tina liย accompagnรฒ con uno sguardo comprensivo e indulgente, senza la minima ombra di livore. Avevano tutte le carte in regola per essere felici. Erano giovani, ansiosi di vivere e pieni di speranza. Perchรฉ la vita non avrebbe dovuto accontentarli?

Di ritorno a casa, si fermรฒ a bussare al portoncino di Erminia, la sua amica piรน cara. Una delle poche che non lโ€™aveva giudicata per le sue scelte di vita piรน recenti in quel paesino di provincia in cui tutti amavano a dismisura passare minuziosamente al setaccio la vita altrui sorvolando per contro con troppa leggerezza sulle proprie debolezze.

โ€” Tina, accomodati.

Lโ€™altra si affrettรฒ per la scalinata ripida e scomoda che portava al primo piano e a un disimpegno su cui davano tinello, cucina e uno studiolo in cui Erminia preparava le sue lezioni. Era professoressa di lettere e aveva studiato allโ€™universitร , cosa ragguardevole e degna di nota. Non si era mai sposata. Qualcuno insinuava che fosse rimasta legata al ricordo di un amore di gioventรน. Si era tanto parlato di quel fidanzamento in semi clandestinitร  col medico condotto, osteggiato dalla famiglia di lui. Alla fine il dottorino aveva preferito a lei una ragazza di famiglia facoltosa che aveva assolto con premura e coscienza ai suoi doveri di moglie portando una dote cospicua e dandogli cinque figli. Le due amiche presero accordi per la serata. Si sarebbero incontrate dopo la consueta siesta pomeridiana. Il caldo e le rondini non avevano mancato allโ€™appuntamento annuale caratterizzando con la loro presenza quella ricorrenza che per tutti era celebrazione religiosa e rito propiziatorio per la bella stagione oramai imminente. Tina si alzรฒ dalla poltroncina capitonnรฉ e voltandosi le annunciรฒ con noncuranza che lui era ripartito. Quindi si diresse verso le scale, reggendosi fermamente al corrimano di ferro per guadagnare velocemente lโ€™uscita. Erminia non commentรฒ. Qualsiasi cosa avesse aggiunto alla precisazione dellโ€™altra sarebbe stata inutile. Inutile e dannosa, aggiunse. Si accese con mano ferma una sigaretta e ne aspirรฒ avidamente lโ€™aroma. Tina era una delle tante vedove di guerra che delle gioie del matrimonio avevano conosciuto pochissimo. Lui era partito per il fronte due giorni dopo le nozze, celebrate in grande fretta e sobrietร , e non era piรน tornato. Lei lo aveva atteso a lungo non rassegnandosi a quella fine precoce che lโ€™aveva lasciata sola al mondo. Per un lungo periodo si era trascinata tra le macerie della sua vita, rifiutando una qualsiasi forma di ricostruzione, semplicemente lasciandosi vivere. Sino a quando non era comparso lui, aitante commesso viaggiatore, che non le aveva promesso niente (e del resto come avrebbe potuto?) ma che lโ€™aveva riportata in superficie. A Tina tanto era bastato.

Naturalmente cโ€™era chi aveva pontificato sulla sconvenienza di quellโ€™amicizia โ€indecenteโ€ e le comari del paese lโ€™avevano senza appello condannata, celando sotto i loro sguardi impassibili giudizi morali irriferibili e severissimi. Ciรฒ nonostante Tina aveva continuato a procedere a fronte alta da combattente nata, schivando tanta palese disapprovazione e commenti ingenerosi con abilitร  e leggerezza ostentate. Erminia sentรฌ dentro di sรฉ un moto che era insieme amore e odio per quel paese natio cosรฌ abbarbicato ai pregiudizi da preferire la pura apparenza alla reale sostanza nelle cose. โ€Cambierร  mai qualcosa?โ€, si chiese dubbiosa e con un poโ€™ di amarezza, sbriciolando con decisione nel posacenere quello che restava di quella cicca fumata con rabbia e perdendosi in un ricordo lontano.

La musica era piacevole e invitante da ascoltare tra i tavolinetti del caffรจ di piazza occupati dalla gente che contava. Cโ€™erano anche loro a gustare una fetta di cassata rimirando divertite il passeggio variegato che si offriva ai loro occhi. Piรน di un concittadino ammirava estasiato le luminarie allestite dallโ€™amministrazione comunale nel centro urbano e lungo i viali alberati che portavano alla stazione e ai giardini pubblici. Ogni cosa di quella serata era il riflesso studiato di una grandiositร  che aveva dellโ€™incredibile dopo il lungo periodo di guerra e privazioni che li aveva flagellati. Cโ€™era unโ€™autentica voglia di rinascita scaramanticamente esibita da quella parvenza di lusso e benessere mostrati quasi con sfrontatezza. Da lontano il farmacista, moglie e prole al seguito, fece loro un cenno di saluto. Tina, ricambiando educatamente, si attardรฒ a considerare lโ€™abito rigoroso di seta dai toni pacati indossato dalla donna a malapena stemperato dalla paglietta con il suo tralcio di glicine pastello, indugiando anche sui due figli, ragazza e ragazzo, palesemente a disagio negli abiti nuovi. Erminia li guardรฒ con indulgenza. I gemelli, entrambi in classe con lei, erano bravi alunni. Tuttavia stette al gioco e continuรฒ a tratteggiare con leggerezza con lโ€™amica un paesano o lโ€™altro suscitando spesso la sua ilaritร . La voce le si affievolรฌ in gola soltanto quando vide sopraggiungere da lontano, portati verso di loro da una fiumana vociante e briosa di gente, il suo amore di un tempo, ora marito e padre integerrimo, accompagnato dalla moglie e dai figli. Per qualche istante distolse lo sguardo, sperando che lโ€™incedere sostenuto della folla li portasse lontano da lei, ma invano. Per tutti decise un venditore ambulante di palloncini, cui la famigliola si era rivolta per accontentare i figli minori, fermandosi a pochi passi dal loro tavolino. Impossibile far finta di niente. Per qualche frazione di secondo lei potรฉ scrutare da vicino, ricambiata, quel bimbo, loro ultimogenito, che le sorrideva ignaro, il palloncino rosso legato a un polso, pensando al viso di quel figlio che pure per pochi mesi aveva anchโ€™ella portato in grembo: a come sarebbe stato a quellโ€™etร , al colore che avrebbero avuto i suoi occhi, scuri come quelli del piccino che aveva di fronte o forse castani come i suoi. Con struggimento rinnovรฒ quellโ€™antico dolore che lโ€™accompagnava ancora, macerandola senza tregua, e che le aveva impedito di pensare a un amore nuovo e a una nuova vita da far germogliare e sbocciare dentro di sรฉ.

Allโ€™improvviso un colpo lontano ristabilรฌ equilibrio facendola trasalire. Era il segnale convenuto di inizio dei fuochi. La moltitudine febbrilmente invertรฌ la propria direzione, come un ordinato sciame di api che con diligenza cerca di seguire la propria regina, puntando velocemente verso quel richiamo e spopolando le vie cittadine, fino a poco prima brulicanti. Lei e Tina indugiarono lรฌ impigrite a sbirciarne dalla piazza soltanto il riflesso variopinto e multicolore nel cielo oramai di velluto scuro, cullate dalla sinfonia di un noto melodramma, brano finale della serata, volenterosamente suonato dai musicisti per i pochi ascoltatori rimasti. Il loro applauso garbato si confuse con il fragore prepotente dei botti e loro si affrettarono con gli ultimi avventori a lasciare i tavolini al lavoro di riordino del cameriere in farfallino con i capelli impomatati di brillantina, ben felice di mettere la parola fine al quel faticosissimo turno di lavoro.

โ€” Ho sempre amato la Tosca, esordรฌ Tina, mentre i lastroni di pietra locale della stradina che le portava verso casa rimbombavano dei loro passi lenti. Erminia le sorrise e si accese lโ€™ultima sigaretta, fumandola con la solita bramosia. Era stato uno strano sabato, pensรฒ. โ€E la domenica non sarebbe stata da menoโ€, aggiunse mentalmente, gettando in terra quello che rimaneva del mozzicone.

โ€” Mi chiedevo, โ€ฆ

โ€” Cosa, volle sapere Erminia.

โ€” Se alla fine valga davvero la pena morire per amore, buttรฒ lรฌ Tina.

Erano giunte al portoncino dellโ€™altra, giร  pronta a inserire nella toppa la pesante chiave di ferro brunito. Erminia si voltรฒ pensosa, la mano a mezzโ€™aria e la guardรฒ. Sapeva che lโ€™amica aveva sofferto e che la situazione attuale, apparentemente vissuta con nonchalance, era in realtร  per lei fonte di profonda insoddisfazione. Scrollรฒ le spalle, sentendosi allโ€™improvviso stanchissima.

โ€” Non saprei, Tina, temporeggiรฒ. Domani passo a prenderti io per la funzione solenne se vuoi, propose poi con un mezzo sorriso. Lโ€™amica fece di sรฌ col capo e le augurรฒ piano la buonanotte prima di andar via.

Erminia salรฌ adagio le scale, una rampa dopo lโ€™altra, sino a raggiungere il secondo piano della sua abitazione con le tre stanze da letto vuote e perfettamente in ordine ed entrรฒ nella sua, lasciando spenta la lampada sul comodino. Con antica abitudine tra le fessure delle persiane accostate sbirciรฒ per strada, intravvedendo la sagoma di una coppia di innamorati che si baciavano con foga, protetti da un lampione provvidenzialmente spento prima che altra gente sopraggiunta dโ€™improvviso li mettesse in fuga. Erminia chiuse le imposte e accese finalmenteย il lume, lasciandosi cadere seduta sul letto e perdendosi nella contemplazione silenziosa di una foto di diversi anni prima, mentre lโ€™odore pregno di aria umida di quellโ€™estate precoceย e giร  cosรฌ vicina si mescolava al profumo dei gerani rossi in prorompente fioritura sul suo balconcino, avviluppandola. La scuola avrebbe chiuso con i lavori di mietitura e trebbiatura per riaprirsi, come sempre, al profumo intenso del mosto conservato nei tini delle cantine interrate e fresche. Prese un libro di poesie poggiato di lato sul comodino apprestandosi a leggerne qualche pagina. Lโ€™avrebbe rasserenata con dolcezza, conciliandola con garbo con quello che del mondo a volte le era difficile accettare.

Tina sedette sul divanetto della toeletta che le rimandรฒ la sua immagine sottile fasciata da una camicia da notte leggera. Sciogliendosi la crocchia dei capelli biondo scuro iniziรฒ a spazzolarli con lentezza, colpo dopo colpo, con andamento ritmico. Un insieme di macchie colorate vistosamente attrasse la sua attenzione. Su una delle due poltroncine ai piedi del grande letto matrimoniale giaceva la vestaglietta della mattina, abbandonata in tutta fretta. Lei si alzรฒ e la mise su una stampella che infilรฒ nel fondo dellโ€™armadio chiudendoselo in fretta alle spalle. Poi si appoggiรฒ pensosa al mobile.

Lunedรฌ mattina avrebbe di sicuro ricevuto la solita chiamata interurbana, avvisata dal fattorino del centralino telefonico. Questa volta, perรฒ, sentiva di dover trovare una scusa per non accettarla. Non aveva piรน voglia di continuare per quella che era diventata una salita impervia. Non traeva piรน gioia da quella passioncella che lโ€™aveva restituita al mondo ma a un prezzo che adesso le pareva davvero esoso da pagare. Dalla cassapanca tirรฒ fuori il suo copriletto piรน bello di seta di San Leucio, quello che aveva spiegato sul letto di sposa per la sua prima notte di nozze. Affondandovi il viso ne respirรฒ lโ€™odore di spigo tra cui anni addietro lโ€™aveva riposto. Allora ce lโ€™aveva col mondo intero e con quel Dio impietoso che lโ€™aveva privata del suo piccolo microcosmo senza un apparente perchรฉ. Desiderรฒ di lasciarlo lโ€™indomani sventolare dal balcone come piรน non faceva, secondo unโ€™antica consuetudine delle donne del suo paese, per omaggiare quella Madonna bizantina nera con Bambino in visita per le viuzze del centro tra frotte di fedeli adoranti. Terminando la sua tisana di biancospino si lasciรฒ scivolare tra le lenzuola, scrutando serena lโ€™oscuritร  familiare che lโ€™avvolgeva da cui avrebbe forse, quella notte, tratto maggiore conforto.

In strada poco lontano un cane abbaiรฒ alla luna piena e luminosissima, accucciato ai piedi del suo padrone, un vecchio contadino che stentando nel prendere sonno scrutava, sulla soglia del suo sottano, il cielo notturno e limpido pensando a quella giornata di lavoro che nessuno avrebbe intrapreso, offerta โ€per devozioneโ€ a Maria Vergine, perchรฉ portasse acqua nei campi e un poโ€™ di prosperitร  per tutti. E intanto sospirava con rassegnazione e con speranza. Il mondo andava sempre come doveva andare e tutti loro erano poveri cristiani in balia dei suoi capricci, come la terra dei campi soggetta alle tante stravaganze e intemperanze della natura. Ma il grano avrebbe finito con lo spuntare come sempre, lo sapeva. Ed era quella, forse, lโ€™unica cosa che contava davvero.

Lucia Guida

* “Un dรฌ di festa” inย ย Guida, L. (2012)ย Succo di melagrana, Storie e racconti di vita quotidiana al femminile,ย Piazza Armerina (EN), Nulla Die

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“All’ombra del Pergolato” – intervista a cura di INFOGESTIONE per “I Caffรจ Culturali”

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Nel mese di luglio 2013, grazie a una dritta di Cristina Lattaro, scrittrice versatile e ottima compagna di scuderia per un pezzetto del mio cammino editoriale, ย ho avuto la possibilitร  di partecipare a unโ€™esperienza davvero interessante: lโ€™elaborazione di unโ€™intervista online โ€œa puntateโ€ per conto de โ€œI Caffรจ Culturaliโ€ , sito di INFOGESTIONE โ€œdedicato alle parole e ad ogni loro espressioneโ€. Questa conversazione a piรน voci รจ terminata ieri, 3 settembre 2013. Seduta comodamente a uno dei โ€œtavolini riservatiโ€ agli autori che, come me, hanno voluto aderire a questโ€™iniziativa stimolante, ho avuto la possibilitร  di parlare dei miei trascorsi personali e professionali, delle mie idee sulla scrittura, di letteratura e cultura, questโ€™ultima intesa nella sua accezione piรน ampia, grazie alla competenza attenta di Gian Stefano Mandrino, Oriana Deiulio e Fabio Lauri.

Ve la propongo qui di seguito senza soluzione di continuitร , aspettando i vostri commenti di contrappunto alle mie risposte e ringraziandovi sin da ora per la vostra pazienza e disponibilitร 

ALL’OMBRA DEL PERGOLATO

L’intervista all’ospite
I Caffรจ Culturali: “Chi รจ Lucia Guida?”.
Lucia Guida: “Gran bella domanda. Lucia Guida, classe 1965, segno zodiacale Acquario ascendente Gemelli, รจ unโ€™apprendista affabulatrice in continua crescita. Ha iniziato a scrivere quando era una scolara delle elementari, continuando a farlo per buona parte della sua adolescenza. Poi si รจ dedicata ad altro, laureandosi nel marzo 1987 in Lingue e Letterature Straniere con una tesi di letteratura inglese su due romanzi di Thomas Hardy,ย Tess of the dโ€™Ubervillesย eย The Return of the Native. Erano anni in cui non cโ€™era corso monografico di letteratura in cui non si accennasse a buone pratiche come quella dellโ€™analisi testuale. Ha, poi, per un anno insegnato allโ€™estero italiano e allโ€™etร  di 23 anni รจ diventata docente a tempo indeterminato della scuola statale italiana, continuando a studiare. Lโ€™ultimo corso di perfezionamento inย Cultura, Diritto, Economia e Politica della Comunitร  Europeaย lโ€™ha frequentato nellโ€™a.a. 1993/94 presso la facoltร  di Economia e Commercio di Pescara concludendolo prima di partorire sua figlia Roberta. Una lunga parentesi dedicata alla famiglia e ai figli. Nel 2006 ha partecipato a esperienze diย lifelong learningย per insegnanti di Lingua Straniera presso lโ€™Universitร  di Limerick, in Irlanda, partecipando a un progetto Comenius ed รจ risultata intestataria di una borsa di studio messa a disposizione dal Consiglio dโ€™Europa per docenti dei paesi membri nel 2007. Nel medesimo anno si รจ nuovamente avvicinata alla scrittura aprendo il suo primo blog; nel 2008 si รจ cimentata con discreto successo in concorsi letterari nazionali e internazionali, pubblicando racconti brevi per diverse case editrici in volumi di autori vari. Nel settembre 2011 ha deciso di tentare daย solistaย la strada della pubblicazione, realizzando con la Nulla Die di Piazza Armerina (EN), casa editrice non a pagamento, la silloge di raccontiย Succo di melagranaย incentrata su storie di donne in bilico tra passato e presente. Figure femminili di riferimento che potremmo definireย della porta accanto: lโ€™universo femminile รจ cosรฌ variegato che non si ha davvero necessitร  di andare troppo lontano per parlarne diffusamente. Nel luglio 2013 รจ, infine, stato dato alle stampe il suo primo romanzoย La casa dal pergolato di glicine: una nuova storia al femminile per parlare di donne ma anche di uomini, di amicizia, di amore, di tematiche attuali come quella dellโ€™Alzheimer e di molto altro ancora”.
I Caffรจ Culturali: “Perchรฉ Lucia Guida scrive?”.
Lucia Guida: “Allโ€™inizio confesso di averlo fatto perย scopo terapeutico: scrivere nero su bianco su un foglio cartaceo o virtuale mi ha aiutata a mettere a fuoco molti dei miei pensieri e talvolta a riequilibrarli. Ho continuato a farlo perchรฉ i feedback sul mio primo blog, aperto nella community diย liberoย per provare a vedereย come buttavaย in quell’ambiente, erano piรน che accettabili: condividere sensazioni ed emozioni con i miei amici blogger mi gratificava tantissimo. Una grossa spinta in tal senso me lโ€™hanno data anche i concorsi letterari nazionali e internazionali cui ho partecipato a partire dal 2008, dopo aver acquisito una maggiore disinvoltura scrittoria. Dopo il primo riscontro positivo ottenuto dallโ€™essere rientrata in finale di un premio bandito dalla biblioteca di Capoterra (Cagliari), ho deciso di continuare a mettermi alla prova. Lโ€™ho fatto con sistematicitร  fino al 2011. In Italia si bandiscono tantissimi premi letterari, molti di pregio e altri di valore discutibile. Con un minimo di attenzione e di buonsenso si puรฒ riuscire a ricavare da quelli migliori, certamente non orientati al profitto di chi li organizza, spunti apprezzabili a migliorare e a tirar fuori ciรฒ che si vuol condividere con gli altri. La parola รจ un potentissimo mezzo di comunicazione e premia sempre chi la utilizza con discrezione, senza snaturarne il senso. Alla filosofia olistica, che sento di abbracciare per molti versi devo, inoltre, lโ€™idea che la parola, proprio in virtรน della forte potenzialitร  evocativa che esprime, si riesca a concretizzare in azione pratica concreta. Un invito chiaro e forte a non abusarne, mai. Unโ€™ultima considerazione, non meno importante, e in questo mi sento molto prof: la parolaย educa, che ci piaccia o no. Quindi attenzione ai messaggi che vogliamo dare scrivendo. Lโ€™arte giustifica le nostre scelte valoriali fino a un certo punto. Non si puรฒ correre il rischio di sbagliare in tal senso”.
I Caffรจ Culturali: “Cosa rappresentano gliย altriย per Lucia Guida ed in particolare per una scrittrice?”.
Lucia Guida: “Certamente potenziale umano. Da trattare con cura ma anche da osservare attentamente, in unโ€™ottica possibilmente empatica. Come scrittrice e come essere umano. A volte mi capita di fare ciรฒ in modo maggiormente distaccato e avviene che io prenda spunto, nelle mie storie, dalle persone che ho incontrato nel corso della mia vita. Da buona narratrice onnisciente cerco sempre di descriverle evitando di esprimere giudizi, per portare il lettore a farsi del personaggio unโ€™idea propria, personale. Se accade che io mi affezioni a qualcuna delle mie creature scrittorie (e puรฒ succedere, le emozioni non si comandano sempre a bacchetta, neanche quando sono frutto di un processo di pensiero, creativo!) cerco di non farlo trasparire. Dagli altri, infine, si impara sempre e comunque qualcosa, anche da quelli che ci hanno fatto soffrire. Quanto meno a non ricadere negli stessi errori. Con un briciolo di consapevolezza si utilizzano le scelte di vita meno felici per andare avanti con maggior consapevolezza nel nostro percorso di crescita, cercando di tenere sempre bene a mente che, come qualcuno ha giร  detto, non esistono scelte sbagliate ma scelte funzionali a quel determinato momento. Una sorta di resilienza esistenziale, se cosรฌ si puรฒ dire”.
I Caffรจ Culturali: “Cosa scrive Lucia Guida?”.
Lucia Guida: “Sono nata come autrice di racconti brevi e la mia preferenza va tutta a questo genere ingiustamente ritenuto ancora da molti minore. In realtร , almeno per quanto mi riguarda, cโ€™รจ una sottile soddisfazione a creare in un arco narrativo temporale e scrittorio cosรฌ breve una storia che abbia un inizio, uno svolgimento e un termine con coerenza e coesione testuali. E sempre a proposito del racconto breve, ho ancora alcune mail conservate in memoria di case editrici che, pur lodando il mio stile narrativo, mi esortavano a cimentarmi in qualcosa di piรน corposo: un romanzo, ad esempio. Vedere sei delle mie storie pubblicate da Nulla Die nella sillogeย Succo di melagranaย รจ stata una piacevole sorpresa, riconciliandomi con unโ€™editoria percepita per certi versi comeย matrignaย e poco attenta ai bisogni/ interessi degli autori esordienti.
Nei primi mesi del 2012 ho iniziato a scrivere il mio primo romanzo,ย La casa dal pergolato di glicine, terminato a ottobre dellโ€™anno passato. Eโ€™ stata una fatica enorme, forse anche in virtรน di ciรฒ che vi ho giร  raccontato: la mia attitudine di vedere in poco tempo realizzate le mie fatiche. La scrittura per me รจ ancora un piacevole passatempo accanto a impegni lavorativi e familiari sostanziosi. Non avere talvolta il tempo di dedicarmiciย mollando tutto il restoย รจ davvero desolante. Alla fine ce lโ€™ho fatta ed รจ natoย Pergolato.
Al centro di molte delle mie narrazioni cโ€™รจ il mondo interiore femminile con le sue mille sfaccettature ma ho scritto anche di altro: ad esempio il mio raccontoย La Cumparsita, presentato al Modena Buk Festival 2013 in una raccolta di autori vari per il Violino, รจ la storia dellโ€™ultimo giorno di vita di Mario, pensionato. Il mio battesimo scrittorio, avvenuto nel dicembre 2008, era, invece, incentrato sulla storia di Valerio, un bimbo di sei anni, e del suo primo giorno di scuola e si intitolavaย Il volo dellโ€™aquilone. A me piace partire dalle piccole cose anche routinarie: un oggetto, unโ€™idea peregrina, il ricordo di un particolare di qualcosa che qualcuno mi ha a suo tempo narrato e poi ricamarci attorno una storia. Trovo sia grandioso ed estremamente gratificante trasformare la realtร  in qualcosa di unico, di nuovo, pur restando sempre e comunque ancorati a essa”.
I Caffรจ Culturali: “Come sono state accolte dal pubblico le sue opere?”.
Lucia Guida: “Dei racconti brevi pubblicati in collane di autori vari non saprei dire; in queste circostanteย fare gruppoย aiuta certamente a raggiungere un buon risultato e nella diffusione e nelle vendite. La mia prima raccoltaย Succo di melagranaย รจ andata in ristampa dopo due mesi, un risultato niente male per unโ€™autrice esordiente/emergente come me. Sono soddisfatta anche delle recensioni ottenute dagliย addetti ai lavori, complessivamente piรน che positive. Per il resto mi emoziona sapere che il mioย libricinoย (ย Succoย conta 65 pagine, ringraziamenti e indice inclusi ) sia riuscito a toccare il cuore delle persone che lโ€™hanno letto e mi auguro di cuore che perย Pergolatoย possa ripetersi la stessa magia”.
I Caffรจ Culturali: “Cos’รจ ilย successoย per un’autrice? Quanto รจ importante il pubblico per una scrittrice?”.
Lucia Guida: “Per come la vedo ioย successoย รจ vedere bene accolte le tue produzioni dai tuoi lettori: da quelle persone, cioรจ, che hanno deciso di camminarti accanto nel processo di affabulazione da te iniziato; oppure passare la selezione di un concorso letterario, piccolo o grande che sia, perchรฉ evidentemente il messaggio che volevi trasmettere attraverso il tuo lavoro รจ arrivato al destinatario. Eโ€™ comunque continuare a mettersi in discussione e ad aggiornarsi, leggendo le opere di scrittori contemporanei noti e meno noti senza pregiudizi o atti di snobismo di sorta. Tutto serve a imparare qualcosa, anche il romanzo scritto in maniera forse un poโ€™ troppo rapida, con sovrabbondanza diย dย eufoniche e scelte sintattiche e lessicali che non faresti mai. La scrittura รจ certamente un atto tecnico, di padronanza linguistica e stilistica, ma รจ anche un atto di cuore e, forse, talvolta diย pancia.
Se รจ importante il pubblico per uno scrittore? Certo che lo รจ; la prima immagine che mi viene in mente รจ la gratificazione che mi dava, ai tempi del mio primo blog, leggere il feedback dei miei followers dato dai commenti a fine post. Nella scritturaย seriaย il meccanismo รจ fondamentalmente lo stesso. Continui a scrivere anche perchรฉ chi ti ha apprezzato ti ha fornito rinforzo necessario per farlo ancora. Con un occhio di riguardo maggiore, man mano che passa il tempo, per il tuo pubblico: non credo ci sia nulla di piรน triste della delusione di un lettore che su di te ha puntato per vedere espresse e rinnovate le sue emozioni piรน significative e che si รจ visto tradito nelle sue aspettative”.
I Caffรจ Culturali: “Come avviene il suo atto creativo? Come pensa i lettori, se a questi volge il pensiero, durante la composizione delle sue opere?”.
Lucia Guida: “Volendo e potendo scegliere mi piace scrivere in assoluto silenzio nelle prime ore del mattino: mi sembra in tal modo di rendere al meglio. La scrittura per me รจ consapevolezza espressa concretamente, farlo in condizioni che reputo ottimali agevola di molto il processo scrittorio ed รจ un piccolo lusso che mi concedo, diversamente da molte altre cose del mio quotidiano personale e professionale, spesso da me portate avanti in contemporanea e nelle condizioni piรน disparate per carenza di tempo. Quando mi capita di scrivere qualcosa lo faccio dโ€™emblรฉe pensando in primis alla mia esigenza di comunicare il mio messaggio in modo immediato. Il lavoro di labor limae, successivo allโ€™atto creativo, invece, tiene in considerazione maggiore il potenziale lettore oltre a conferire valore aggiunto al testo stesso; di sovente noi autori abbiamo la pessima abitudine di dare per scontate troppe cose, credendo che il pubblico possa arrivare alle nostre stesse conclusioni procedendo con noi di pari passo sin dallโ€™inizio. Non รจ cosรฌ. I percorsi di pensiero di un prosatore non sono sempre lineari: un buon editing dovrebbe tenerne certamente conto. Per come la vedo io, tuttavia, lโ€™editing dovrebbe poter portar fuori il meglio di un autore senza snaturarne lo stile, in una sinergia in cui non ci siano nรฉ vinti nรฉ vincitori, ma entrambe le figure di autore e di editor siano collocate su un piano di assoluta paritร , nel rispetto reciproco delle competenze di entrambi”.
I Caffรจ Culturali: “Qual รจ il suo rapporto con il mercato editoriale e con la dimensione economica dell’attivitร  compositiva?”.
Lucia Guida: “Essendo pubblicata da una piccola casa editrice indipendente free non puรฒ che essere attento allโ€™utenza, ai suoi umori e al dato concreto delle tante pubblicazioni presenti attualmente sul mercato editoriale. Ciรฒ, tuttavia, non significa affatto negare la mia idea di scrittura impelagandomi a torto o a ragione in progetti editoriali che non sento affatto. Scrivereย su commissioneย puรฒ anche essere ma non puรฒ diventare la costante per un autore, almeno questa รจ la mia opinione. Un conto รจ partecipare a unโ€™antologia di autori vari concentrandosi su un tema unico, un altro, invece, dedicarsi a tematiche che non sono nelle tue corde. Ammiro quegli autori che con estrema versatilitร  spaziano da un genere allโ€™altro, abbracciando filoni al momento considerati trendy e certamente bene accetti al pubblico dei lettori. Anche se poi mi chiedo come si possa tradire il patto narrativo stipulato con questi ultimi. Un lettore continua a leggerti anche perchรฉ nel momento dellโ€™imprinting gli sei piaciuto. Cambiare disinvoltamente dโ€™abito indossando un bel vestito certamente alla moda non significa tuttavia essere bene abbigliati. Ciรฒ che sta bene a me puรฒ non star bene a te e viceversa. In questo sono molto tradizionalista e, forse, estremamente rigorosa. Lo dico con estrema semplicitร  e senza tema di peccare di pedanteria”.
I Caffรจ Culturali: “In precedenza ha asserito che laย parola educa: lo scrittore e la letteratura hanno un ruolo sociale?”.
Lucia Guida: “Io credo di sรฌ. Per come la vedo io hanno la precisa responsabilitร  di educare al bello e al buono, che a loro piaccia o no. La cultura (e nello specifico la letteratura) รจ una delle tante agenzie sociali educative oggi molto piรน che ieri, grazie anche alla straordinaria opera di globalizzazione costantemente in atto. Al di lร  dei limiti di una cultura massificata e stratificata non possiamo non riconoscere la grande potenzialitร  dei mezzi di comunicazione di massa, in particolare di internet. E a questo punto, se mi รจ consentito, vorrei spezzare una lancia nei confronti della lettura. Si dice che nel nostro Paese si legga pochissimo con percentuali al di sotto del 50% e con un numero di titoli pro capite statisticamente basso. In questo vedo una precisa responsabilitร  da parte della famiglia di origine e, certamente, anche della scuola anche se in subordine: per esperienza diretta so che il docente piรน illuminato puรฒ fare davvero poco a fronte di un nucleo familiare in cui non cโ€™รจ nemmeno lโ€™abitudine di acquistare un quotidiano o una rivista. Un bambino abituato a leggere รจ certamente figlio di genitori lettori. Anche in questโ€™ambito le buone pratiche valgono piรน di mille sermoni. Poi cโ€™รจ il problema delย cosa leggere, niente affatto secondario: la mia impressione daย neo addetta ai lavori, entrata in punta di piedi nel settore editoriale, รจ che spesso si sottovalutino i gusti del pubblico, proponendo pubblicazioni estremamenteย free: di puro intrattenimento, cosa che se presa a se stante non sarebbe del tutto negativa, se, tuttavia, ad essa non si affiancasse talvolta una confezione poco curata, con riferimento ad aspetti tecnici come quelli linguistici. Accanto, quindi, al ruolo sociale assunto dallโ€™autore e da ciรฒ che scrive io pretenderei maggior consapevolezza anche da parte delle case editrici, con un occhio piรน attento alla qualitร  dellโ€™opera oltre che alle leggi di mercato. Auspicando che questa mia idea non resti mera utopia ma porti a una maggior riflessione in tal senso da parte di tutti: autore, pubblico dei lettori, casa editrice, ugualmente partecipi del processo di affabulazione in atto”.
I Caffรจ Culturali: “Come educatrice, insegnante ed autrice cosa suggerirebbe al sistema scolastico/educativo, per invogliare gli studenti alla lettura?”.
Lucia Guida: “Tutto ciรฒ che a tal proposito sia lecito, a cominciare dal proporre libri da leggere in cartaceo ma anche in ebook; la tecnologia รจ una delle caratteristiche preponderanti della nostra epoca, perchรฉ non servirsene per una giusta causa? Invitare di sicuro i ragazzi a leggere i grandi classici del passato per indirizzarli a farsi le ossa, cosรฌ come i nostri insegnanti facevano con noi. Senza, tuttavia, mettere limiti alla provvidenza: qualsiasi genere letterario possa avvicinare alla lettura รจ ben accetto. Poi io sono convinta che si cresca e si impari a sperimentare anche in questโ€™ambito: ciรฒ che, magari, a vent’anni non ci piaceva potrebbe essere diventato oggi per noi pane quotidiano e viceversa. Ho giร  parlato, infine, della necessitร  di operare in sinergia con le famiglie di origine dei nostri studenti, stimolandole a proporre e coltivare anche in famiglia buone abitudini di lettura. Magari regalando un bel libro invece dell’ennesimo cellulare di ultimissima generazione. Non omologarsi in tal senso potrebbe produrre risultati sorprendenti in termini di creativitร  e duttilitร  di pensiero dei nostri figli. Provare per credere”.
I Caffรจ Culturali: “A proposito di figli e di avvenire: quale futuro per Lucia Guida, autrice?”.
Lucia Guida: “Un futuro molto lineare. Al momento la scrittura per me rappresenta una grande passione coltivata nel tempo libero accanto alla docenza in un istituto secondario statale e a impegni familiari di tutto rispetto. Lo dico con estrema semplicitร  e consapevolezza, pensando con un pizzico di invidia e ammirazione a coloro che, invece, hanno la fortuna di dedicarvisi conย sacro furoreย a tutto tondo, conquistandosi giustamente il titolo di scrittori. La cosa, tuttavia, positiva di coltivare come interesse alternativo la scrittura รจ, a mio avviso, la possibilitร  di rimanere con i piedi ben piantati per terra senza perdere mai il contatto con la realtร  che ci circonda. Una prerogativa a mio giudizio importante, una specie di valore aggiunto necessario per crescere scrittoriamente e non solo. Quanto ai progetti a lunga scadenza, la vita mi ha insegnato a non farne troppi; a oggi confesso che non so con estrema chiarezza dove questa miaย passioneย mi condurrร  in futuro. Nellโ€™immediato ho unโ€™idea di scrittura ambiziosa, momentaneamente messa da parte per portare avanti la promozione del mio primo romanzoย La casa dal pergolato di glicini, edizioni Nulla Die, a fine settembre presentato anche a Narni (TR) nellโ€™ambito del Festival Internazionaleย Alchimie e linguaggi di Donne, I Saperi tra Teoria e Narrazioneย a cura della dott. Esther Basile dellโ€™Istituto Filosofico di Napoli. Ho, poi, in cantiere da tempo, un divertissement in cui ho cercato di coniugare poesia e prosa che mi piacerebbe vedere un giorno alle stampe. La partecipazione, infine, con racconti brevi ad antologie di autori vari. E poi si vedrร , alla provvidenza intesa come utilizzo creativo delle energie che ciascuno di noi, me compresa, possiede ho oramai imparato aย non porre mai limiti โ€ฆ”.

Il mio “Tavolino Riservato”, profilo e intervista compresi, รจ consultabile qui, in versione integrale

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Scrivere Donna รจ bello

“Progetto Scrivere Donna” รจ un’idea di Laura Costantini, giornalista RAI e scrittrice, perย Scrivendo Volo, spazio web di Historica Edizioni dedicato agli amanti della scrittura e della lettura.

Il motto di quest’iniziativa, nata nel novembre 2012 su Facebook recita testualmente:
” Le donne e la scrittura. Le donne e il web. Le donne e il rapporto con gli uomini. Le donne e la maternitร . Le donne hanno voglia di raccontarsi. Ascoltiamole. “.

La mia proposta per voi di oggi รจ la bella intervista di Laura alla sottoscritta, in cui trovano posto riflessioni tecniche di tipo scrittorio ma anche pensieri e notazioni sulla quotidianitร .

Buona lettura

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SCRIVERE DONNA 28/ Intervistaย aย Lucia Guida, di Laura Costantini

Oggi รจ il turno di Lucia Guida, scrittrice che non esita ad affermare che: โ€œin Italia essere donne non รจ sempre chiave di accesso preferenziale nella scrittura come nella quotidianitร  piรนโ€ฆ Ti basti sapere che una volta mi รจ capitato che un conoscente mi chiedesse se il mio libro intitolato โ€œSucco di melagranaโ€ vendesse bene come libro di ricette. Sono sicura che il personaggio in questione fosse assolutamente in buona fede.โ€

– Quando hai deciso di scrivere e perchรฉ?

R:ย  Ho iniziato a scrivere da bimba continuando a farlo con una certa passione fino allโ€™adolescenza. Poi la vita mi ha condotta per altre strade in cui cโ€™era davvero pochissimo posto per la scrittura.ย  Ho ripreso a farlo tardissimo, nel 2007, anno in cui ho cercato di mettere a punto molte cose della mia vita. Allโ€™inizio in unย  blog della community di โ€œliberoโ€, un poโ€™ per gioco e forse anche per ritrovare la me stessa di un tempo; riprendendo pian piano la mano e scoprendo con piacere cheย  le mie storie potevano interessare anche altri.

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– Che tipo di libri leggi normalmente?

R: Non ho generi letterari preferiti; mi piace leggere di tutto senza pregiudizi di sorta e senza lasciarmi attrarre da ciรฒ che รจ trendy a tutti i costi. Volendo e potendo scegliere, preferisco non comperare libri fantasy, pulp e noir.

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– Hai mai preferito un libro a un altro per il genere dellโ€™autore?

R: Se per genere dellโ€™autore intendi orientarmi nella lettura preferendo un autore che amo (e quindi anche la sua originalitร  scrittoria in certo qual senso)ย  ad altri, ti risponderรฒ che a volte mi รจ capitato di essere un poโ€™ partigiana, pur non pendendo sempre dallo stesso lato. Per me leggere cose diverse รจ anche un modo, tra lโ€™altro piacevolissimo, di aggiornarmi nel mare magnum dellโ€™editoria odierna, inย  equilibrio costruttivo tra lโ€™utile e il dilettevole.

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Hai mai avuto la sensazione che il tuo essere donna potesse, in qualche modo, ostacolare/favorire la tua passione per la scrittura?

R: Qualche volta mi รจ capitato e lo dico con semplicitร , come notazione

di cronaca. Diciamo che da noi in Italia essere donne non รจ sempre chiave di accesso preferenziale nella scrittura come nella quotidianitร  piรน spicciola se al primo posto metti la testa piuttosto che altro. E qui mi fermo, prima di diventare maggiormente โ€œcausticaโ€, come direbbe mia figlia. Ti basti sapere che una volta mi รจ capitato che un conoscente mi chiedesse se il mio libro intitolato โ€œSucco di melagranaโ€ vendesse bene come libro di ricette. Sono sicura che il personaggio in questione fosse assolutamente in buona fede.

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– Ritieni esista e sia individuabile una scrittura al femminile?

R: Perchรฉ no? In fondo si parla bene e compiutamente di ciรฒ che si conosce altrettanto bene. A patto che ciรฒ, tuttavia, non diventi alla lunga una sorta di gabbia dorata da cui sia difficile volar via.ย  Sperimentare approcci scrittori diversi potrebbe in tal senso evitare il rischio che come autrici ci si fossilizzi su tematiche monotono. Ad ogni modo lโ€™universo femminile รจ talmente complesso e variegato da costituire sempre, almeno per me, un terreno fertilissimo dโ€™ispirazione.

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– Ritieni esista un pregiudizio nei confronti di unโ€™autrice da parte dei lettori uomini?

R: Sarebbe ipocrita negare il fatto che nellโ€™acquisto di unโ€™opera, specialmente nel caso di un autori esordienti/emergenti, ci si orienti da un verso piuttosto che da un altro. Differente รจ il caso di scrittori e scrittrici affermati, credo ci siano meno spartiacque da considerare. Si compra quel determinato libro a prescindere dal fatto che lโ€™abbia scritto un lui o una lei. La bravura e il talento non hanno mai nuance di colore predeterminate.

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– Hai mai avuto la sensazione di una preclusione editoriale nei confronti delle donne?

R: La domanda รจ interessante e, se mi consenti, โ€œ a doppia uscita โ€. Se ci si lascia influenzare dal fatto che la scrittura debba necessariamente essere di genere ( ne stavamo parlando giusto qualche domanda fa! ), cโ€™รจ da considerare come in maggioranza il popolo delle lettrici sovrasti quello dei lettori. E, quindi, in unโ€™ottica di mercato potrebbe sembrare che le autrici siano in tal senso leggermente piรน avvantaggiate rispetto agli autori. A patto, tuttavia, di non ricadere nellโ€™empasse di cui sopra: cristallizzarsi, cioรจ, in una tipizzazione letteraria che non aiuta certamente a crescere. Di sicuro in passato uno pseudonimo au masculin aiutava a emergere, se pensiamo a una George Sandย  o a una George Eliot. A volte mi รจ venuta la tentazione di verificare se a oggi la situazione sia rimasta invariata oppure no, ma poi nonย  lโ€™ho fatto: anche in tempi come i nostri, non sempre favorevoli in generale allโ€™accoglimento di prospettive al femminile nei campi piรน disparati, sceglierei senzโ€™altro di rinascere donna.

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– Storie dโ€™amore nei romanzi, pensi sia una roba da donne?

R: Lโ€™amore, che ci piaccia o no,ย  fa parte dellโ€™esistenzaย  e non รจ sempre connotato da un happy ending. Parlarne in un romanzo o in racconti brevi con naturalezza รจ semplicemente prendere atto, nel bene e nel male, della forza di questo sentimento che spesso incide sulle nostre scelte di esseri umani.

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– Esiste un pregiudizio nei confronti della cosiddetta narrativa rosa? E, se sรฌ, come si manifesta?

R: Della narrativa rosa come genere letterario minore o come una specie di non genere, almeno a detta degli autori piรน seriosi? Il pregiudizio cโ€™รจ e cโ€™รจ sempre stato, portando spesso a snobbare autrici e autori che vi si dedicano stabilmente. Sta di fatto che alcuni ci riescano davvero bene; con una correttezza formale e intrecci ben congegnati, molto meglio di tanti scrittori โ€œimpegnatiโ€, spesso deludenti nelle loro soluzioni scrittorie.

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– รˆ possibile, a tuo parere, una collaborazione tra scrittrici cosรฌ come si configura tra scrittori nella creazione di movimenti letterari (New Italian Epic o TQ, per esempio)?

R: Io credo che la tanto sbandierata assenza di solidarietร  femminile sia un pretesto per rafforzare stereotipiย  in molte realtร  sociali, tra cui quella del nostro paese, e che le donne possano fare grandi cose insieme. Dovremmo, forse, lavorare su questo tipo di cultura, soprattutto sullโ€™aspetto di inclusione che lโ€™appartenenza a gruppi o correnti letterarie presenta, per affinarlo al meglio. Magari considerando lโ€™azione di stimolo le une per le altre, rappresentata dalla condivisione di linee comuni di pensiero nella creazione di unโ€™opera letteraria. Una prospettiva raggiungibile non inย  tempi brevissimi ma non impossibile.

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Molte donne lamentano la difficoltร  di dedicarsi quanto vorrebbero alla scrittura e i sensi di colpa per la necessitร  di trascurare altre cose. Tu come ti poni?

R: Non faccio eccezione collocandomi spesso sulla stessa lunghezza dโ€™onda di tantissime donne come me divise tra mille situazioni. Nel mio progetto esistenziale ci sono due figli e un lavoro che al momento รจ la mia fonte di sostentamento principale. Posso, tuttavia, contare sulla comprensione dei miei ragazzi: non mi hanno mai fatto pesare la mia passione per la scrittura nรฉ il fatto di improvvisare un pranzo o una cena allโ€™ultimo momento perchรฉ in quel frangente avevo voluto dare la precedenza a un momento di creativitร  sostanziosa.

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– Cosa ne pensi dei fenomeni editorial-marketing degli ultimi anni e della fruizione soprattutto femminile che li caratterizza?

R: Mi viene in mente la pluricitata affermazione di Ogilvy, che molto britannicamente testualmente recita โ€œNon contare le persone che raggiungi, ma raggiungi le persone che contanoโ€. Ora io credo che nella fenomenologia del marketing editoriale non sempre contino davvero โ€œ le persone che contanoโ€. Che รจ capitato in piรน di una circostanza di propinare al pubblico femminile roba di qualitร  dubbia, sottovalutandone la capacitร  critica. Pensando che la stragrande maggioranza delle donne fosse in tal senso โ€œdi bocca buonaโ€. Un preconcetto desolante oltre che profondamente discriminante.

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Laura Donnini, nuovo direttore generale Edizioni Mondadori, ha annunciato che ci sarebbero molte autrici a lavoro per sfornare trilogie erotiche in linea con la moda soft-porn o mom-porn. Come ti porresti davanti alla proposta di entrare nel ciclo produttivo?

R: Da una posizione oltranzista di rifiuto, decisamente. Una notorietร  conquistata a tavolino mi riporta alla scena orwelliana delle impiegate del Minicult, accuratamenteย  scelte per elaborare romanzetti porno farciti di sessoย  a gogรฒ e di unโ€™infinitร  di luoghi comuni. Preconfezionati per โ€œtenere buonaโ€ la gente. Essere in busta paga seppur di una grande casa editrice, orientata verso il soft-porn e/o il mom-porn,ย  poco vale se il prezzo da pagare รจ quello di scrivere di qualcosa che non senti. I vestiti adattati, si sa, finiscono presto con lโ€™essere dimenticati nel fondo di un armadio. A costo di sembrare snob preferisco scelte editoriali differenti e di qualitร , magari portate avanti da piccole ma dignitose case editrici NAP.

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– Pubblicare purchรฉ sia รจ un principio da perseguire?

R: Se hai voglia di costruirti un curriculum letterario dignitoso non credo sia questa la strada da seguire. Ed รจ questa la ragione per cui consiglio a chi ha il desiderio di vedere โ€œnero su biancoโ€ ciรฒ che ha scritto di rivolgersi a case editrici non a pagamento. La selezione รจ assicurata a priori.

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– Come ti poni davanti al dilagare dei fenomeni editoria a pagamento, print on demand o self-publishing?

R: Credo di aver detto tra le righe cosa io pensi degli EAP. Il discorso รจ lievemente diverso perย  il print on demand o il self-publishing. Anche in questo caso tutto va ricondotto a una questione di prioritร : gli autori che si avvalgono di questi canali alternativi dovrebbero chiedersi perchรฉ hanno deciso di pubblicare e avvalersi, comunque, della consulenza di un buon editor o, meglio, di unโ€™agenzia letteraria a cui demandare gli aspetti pratici di pubblicizzazione e propaganda dellโ€™opera. Esistono, poi, problemi ancora piรน concreti come quello della distribuzione. Se ti autopubblichi ( e sto prescindendo dalla qualitร  vera o presunta dellโ€™opera ) devi poter far circolare quanto hai scritto oltre a regalarlo ad amici, parenti o conoscenti . Un libro creato e stampato con tutti i crismi non puรฒ finire in cantina tra oggetti obsoleti e inutilizzati.

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– Cosa ritieni che possa far la differenza nellโ€™attirare un lettore: copertina, titolo, autore personaggio, passaggio televisivo o Dโ€™Orrico che si innamora di te?

R:ย  Potrei sempre risponderti che Dโ€™Orrico non รจ il mio tipo ma che diversamente โ€ฆ Scherzi a parte sono convinta che tutto contribuisca alla buona riuscita della pubblicizzazione e propaganda editoriale:ย  di pancia e con consapevolezza retroattiva punterei su una copertina capace di sedurre il potenziale lettore di primo acchito oltre a una quarta di copertina essenziale ma esaustiva, sโ€™intende. I passaggi televisivi e le presentazioni dal vivo dellโ€™opera sono, inoltre, estremamente importanti per lโ€™effetto di ricaduta che ne deriva sullโ€™autore:ย  ascoltarlo parlare puรฒ predisporre quanto meno allโ€™acquisto del libro. Poi sta a lui fare buon uso della fiducia concessagli daiย  lettori elaborando prodotti editoriali di buona qualitร .

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Quali tuoi buoni propositi salterebbero davanti a un improvviso successo?

R: Mi piacerebbe essere un poโ€™ piรน frivola nelle cose piรน spicciole della quotidianitร . Al momento non sempre posso concedermelo.

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– Sei autrice del bestseller del momento, tradotta nel mondo, milioni di copie: togliti uno o piรน sassolini dalla scarpa.

R: Odio i sassolini nella scarpa, metaforicamente parlando e no. Forse proverei a gestire nel modo piรน normale possibile il mio successo, sperando di farne un uso ottimale. Per il resto io appartengo alla categoria di coloro che, seduti, aspettano con pazienza in riva al fiume.

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– Scrittore/scrittrice preferito/a vivente e motivazione.

R: Dโ€™emblรฉe?ย  Tracy Chevalier . Per avermi riconciliata col romanzo storico trattando con lievitร  e in modo estremamente moderno, contemporaneo, tematiche importanti. Descrivendo la vita cosรฌ comโ€™รจ, senza contorsioni o acrobazie. La quotidianitร  รจ, a mio avviso, fatta di persone comuni capaci di trasmetterci comunque messaggiย  di straordinaria intensitร  partendo da cose apparentemente insignificanti come, ad esempio, un fossile ritrovato su una spiaggia o un mix di sostanze ridotte in polvere per la coloritura di un quadro. Blake avrebbe detto โ€œ to see a world in a grain of sandโ€: una prospettiva visiva privilegiataย  che dovrebbe essere appannaggio di ogni buon scrittore.

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– Scrittore/scrittrice vivente che non riesci ad apprezzare e perchรฉ.

R: Posso avvalermi della facoltร  di non rispondere?

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– Parlaci del tuo ultimo lavoro e fornisci un motivo per cui dovremmo leggerlo.

R: Al di lร  di piccole ma significative collaborazioni in collane di autori vari, il mio ultimo lavoro da solista in ordine di tempo pubblicato รจ la silloge di racconti โ€œSucco di melagrana, Storie e racconti di vita quotidiana al femminileโ€ ed รจ un libro per tutti. Eโ€™ stato scritto nellโ€™arco di tre anni e rappresenta in sintesi il mio cammino di crescitaย  scrittoria a oggi. Eโ€™ unโ€™opera prima e, per tale ragione, unaย  dignitosa prova di volo. Prende spunto da una poesia dal titolo omonimo che ne costituisce il prologo e copre un arco temporale di circa settantโ€™anni, dagli anni immediatamente precedenti la seconda guerra mondiale sino ai giorni nostri. Pubblicato a inizio del 2012 dalle edizioni Nulla Die , una piccola casa editrice indipendente NAP siciliana, รจ nelle mie intenzioniย  il mio personale trait dโ€™union per due mondi, quello della sensibilitร  femminile e maschile,ย  molto piรน vicini di quanto non si pensi. Esattamente a un passo lโ€™uno dallโ€™altro. Parla di donne forti capaci di scelte coraggiose: il mio messaggio di positivitร  e di riscattoย  per evidenziare lโ€™infinita progettualitร  femminile che รจ in ciascuna di noi. Valiamo tantissimo anche se spesso lo dimentichiamo. Il mio ultimo lavoro in ordine di tempo รจ, invece, un romanzo attualmente in fase di editing in carico alla mia casa editrice, la Nulla Die. Della trama non dico nulla per scaramanzia anche se, per chi mi conosce bene, non sarร  difficilissimo indovinare dove andrรฒ a parare anche per questa volta โ€ฆ

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Puoi fornirci un link che rimandi alla possibilitร  di acquisto? Grazie

R: Il libro รจ in vendita nei principali store online come Amazon, Ibs, libreria universitaria.it, lafeltrinelli, ecc. Il link delle edizioni Nulla Die รจ il seguente:

http://nulladie.wordpress.com/, a disposizione anche per gli ordini privati

Un grazie di cuore a te per la tua pazienza.

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NB: L’intervista รจ disponibile in versione integraleย qui

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Dipinto di Lionello Balestrieri ( 1874 – 1958 )

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Maternitร  – Motherhood

Si nasce o si diventa madri? E ancora: quando si diventa madri: nell’atto del concepimento o forse ancora prima, nell’istante in cui si comincia a pensare progettualmente al bambino che arriverร ? Senza buonismi di sorta sono davvero convinta che la maternitร  sia un dono immenso per una donna;ย diventarlo consapevolmente credo sia una preziositร  unica.

Un pensiero a tutte le donne e mamme qui di passaggio attraverso i pensieri di Lucia, protagonista del mio racconto breve “Una nuova stagione di vita” in un estratto tratto dalla mia silloge Succo di melagrana.

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(…)

Strinse lievemente il bordo della copertina di lana lavorata a mano che la avvolgeva, avvertendo un involontario brivido che non era soltanto di freddo. Pensare di essere incinta di un uomo che aveva conosciuto nello spazio di pochissimo tempo le dava le vertigini. Eppure era successo, eppure era realtร . E lo sarebbe stato ancora maggiormente col passare del tempo, quando la rotonditร  del suo ventre avesse deciso di evidenziarsi in tutta la sua esuberanza e piena affermazione della vita che conteneva piuttosto che celarsi con discrezione come adesso sotto lโ€™abito nero da vedova. Passata lโ€™estate, terminato lโ€™autunno, avrebbero in dicembre avuto, lei e i suoi figli, il loro personale Bambinello in carne e ossa, ninnato nella culletta di legno dalla fattura essenziale che suo marito aveva intagliato prima della nascita di Annuccia e che, dopo un paio di anni, era stato nido confortevole anche per Beppe. Ce lโ€™avrebbe fatta. Non era forse vero che quattro bocche si sfamano con la stessa facilitร  di tre? E che lโ€™arrivo di un figlio, seppure non desiderato, รจ sempre da preferirsi a una montagna di guai? Almeno era quello che la saggezza popolare suggeriva con pietosa consolazione a tutte quelle donne che, condividendo la sua stessa sorte, si trovavano di fronte a un evento inatteso di tale portata. Ma cosa aggiungere a beneficio di quelle che, in mala tempora come lei, avevano da fare i conti col fatto di non essere legittimate in questโ€™attesa dallโ€™avere un compagno che le affiancasse, magari partito per la guerra o allโ€™estero come tanti uomini di quel paesello in cerca di fortuna ma pur sempre in odore di rimpatrio, con cui condividere anche socialmente una responsabilitร  cosรฌ gravosa? Avrebbe potuto continuare a recarsi nel suo campicello nelle giornate festive o, da brava sarta, cucire ancora per le donne del luogo? E chi lโ€™avrebbe aiutata a tirar su quel pupetto, le volte che lei non avesse avuto possibilitร  di occuparsene personalmente? Per quanto per natura fosse avvezza ad affrontare uno per volta i problemi che si prospettavano, stavolta questโ€™antico atteggiamento mentale, in precedenza assai risolutivo, fatto di intuizione femminile e di una buona dose di buonsenso, oltre a una notevole capacitร  di ottimizzare qualsiasi difficoltร  le si parasse davanti, facendola fruttare anche solo in briciole di positivitร , le sembrava non funzionare a dovere.

Era a un bivio.

A dire il vero lโ€™aveva addirittura superato. Perchรฉ con estrema incoscienza o speranza o qualcosโ€™altro che non sapeva ancora ben definire, forse prematuro istinto materno verso quella creatura ancora troppo piccola per segnalare con un battito dโ€™ali o un guizzo la propria infinitesimale presenza, e tuttavia giร  radicata con forza nella sua vita, aveva deciso di non chiamare la levatrice per farsi aiutare a sbarazzarsene. Di continuare a farla crescere dentro di sรฉ. Di partorirla e di cercare un nome per lui o lei, vestendo quel neonato con coprifasce e vestitini cuciti a mano che erano stati quelli dei suoi ragazzi da piccolissimi e che sarebbero appartenuti anche a quel nuovo fratellino o sorellina figlio di un semisconosciuto soldato americano.

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Guida Lucia ( 2012), โ€œ Una nuova stagione di vita โ€œ in Succo di melagrana, Piazza Armerina, Nulla Die

“Sweet Lullaby” by Sascaliaย 

A proposito di pubblicitร 

Il booktrailer รจ uno strumento di ultima generazione per pubblicizzare opere letterarie di genere diverso. In un formato accattivante e maggiormente fruibile qual รจ quello di un video fatto di immagini e non di sole parole ( come รจ diversamente in una recensione o nel testo riportato dalla quarta di copertina ) il potenziale lettore puรฒ brevi manu farsi un’idea certamente vicina alla realtร  del libro propostogli accettando di proseguire nell’esplorazione scaricandolo come ebook oppure recandosi in libreria ad acquistarlo.
In questo post vi presento il booktrailer homemade della mia silloge di racconti “Succo di melagrana” realizzato da mia figlia Roberta su mie indicazioni sperando di incontrare il vostro favore tanto da spingervi a leggerlo in versione integrale

 

Dietro le quinte โ€“ On the Backstage

Scrivere e pubblicare un libro non รจ un atto automatico. Richiede tempo, lavoro, coinvolgimento affettivo-emotivo, impegno tecnico, un pizzico di intraprendenza. Eโ€™ un lavoro a tempo pieno che io ho gestito come fosse corollario di un grande teorema: la mia vita di genitore single, il mio lavoro, le mie amicizie, la mia quotidianitร  piรน spicciola. Collocareย  in questo algoritmo ben architettato preesistente il tempo necessario per condurre questโ€™impresa in modo decoroso non รจย stato semplice. Piรน di una voltaย mi sono chiesta con consapevolezza e forse un poโ€™ di stanchezza se fosse ancora il caso di continuare per questa strada. Decidendo poi di andare comunque avanti con dignitร , entusiasmo rinnovato e molto olio di gomito, cercandoย di non deludere chi aveva creduto in me regalandomi con generositร  stima e apprezzamento.Qui di seguito qualche momento di questo percorso in progress. Ancora tutto da costruire, ancora tutto da equilibrare

 

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Il pc per un autore รจ punto di arrivo e punto di partenza. Il mio รจ affettuosamente obsoleto ma non riesco a staccarmene; come non riesco a fare a meno del paio di occhiali parcheggiati sulla tastiera: un regalo dei miei figli per il mio compleanno, segno del tempo che trascorre incessantemente. ย E che mi ha resa, oggi, nella scrittura allodola e non piรนย  pipistrello

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Un paio di foto commissionate a professionistiย sono il tormentone delle prime volte di ogni autore. Comโ€™era prevedibile mi ci sono imbattuta anchโ€™io scegliendo alla fine di pubblicare foto โ€œvivibiliโ€: piรน sentite, meno preconfezionate

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Prove tecniche di trasmissione per lโ€™acquisto su uno store on-line di libri del mio โ€œSuccoโ€. La foto, gentilmente scattata da mio fratello, ne attesta la buona riuscita!

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Pensare a qualcosa di piccolo ma di importante per il pubblico che รจ in sala ad assistere a una tua Presentazione: una pergamena con una poesia al femminile, in cui il concetto di Donna non รจ mero optional

 

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I fuoriprogramma. Lโ€™affetto di amici e colleghi ย  per i quali laย presentazione del tuo libro non รจ un momento come un altro

 

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Una lettera che รจ un attestato di stima ma anche una piccola recensione

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I sentieri piรน battuti, si sa, sono fatti di piccoli ma significativi passi.