Interviste a bordo: L’intervista del martedรฌ

Trovo sempre molto stimolante sottopormi alle domande di interviste interessanti come queste, anche quando forse si va molto in profonditร  fino a sondare territori inaccessibili ai piรน. Un grazie di cuore ad Antonio Fagnani, presidente dell’Associazione Culturale I Borghi della Riviera Dannunziana e responsabile di Arethusa, rivistaย  dell’Associazione medesima.

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ย  Tutte e tre le cose, visto che contribuiscono a rendermi ciรฒ che sono nella realtร  quotidiana: una donna che non si coniuga a compartimenti stagni, che ha un unico volto e unโ€™unica parola

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ย  Io sono figlia dโ€™arte e rappresento la terza generazione in famiglia di donne insegnanti, facendo seguito a mia nonna materna e poi a mia madre. Spero di essere stata e di continuare a essere una professionista che sa dosare bene in ciรฒ che fa mente e cuore amando il suo lavoro

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ย  Da ragazza ho avuto insegnanti severi ed esigenti e genitori che lo erano altrettanto. Ho, quindi, punti di riferimento importanti alle mie spalle cui guardare in tal senso. Lโ€™autorevolezza รจ un ingrediente necessario nel lavoro che faccio sempre, soprattutto per alunni della fascia dโ€™etร  con cui mi relaziono (10/11 anni fino ai 14) ma anche perchรฉ viviamo in tempi in cui un NO detto con ragionevolezza da un adulto nei confronti di un minore (spiegando, cioรจ, il perchรฉ di quella negazione e non imponendola tout court) sta diventando merce rara. I ragazzi hanno un bisogno innato, viscerale, di poter avere di fronte a sรฉ adulti che parlano e agiscono compiutamente: consapevoli, coerenti che chiedono loro di comportarsi con correttezza e a loro volta lo fanno con grande concretezza. Il male di questi tempi รจ nella superficialitร  con cui ci si lascia travolgere dal falso e ingannevole pensiero che un padre, una madre possano essere amici a 360ยฐ dei propri figli: non รจ cosรฌ, i ruoli vanno ben distinti e definiti e poi proposti a un figlio che deve averne comunque e sempre gran rispetto, anche quando gli pare di non essere dโ€™accordo con le scelte fatte da un genitore.

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ย  In tutti questi decenni di docenza nella scuola pubblica statale italiana ho conosciuto moltissimi genitori. In quelli con cui mi sono piรน trovata in sintonia ho ravvisato in primis il massimo rispetto per il mio ruolo (rispetto da me ampiamente contraccambiato nei loro confronti) e condivisione degli stessi valori e obiettivi di tipo esistenziale. Voglio parlare soprattutto di questi genitori che hanno reso il mio compito a scuola meno complesso e gravoso di quanto a oggi non venga richiesto a noi docenti, della loro capacitร  di aver afferrato che una qualsiasi mia sottolineatura fosse realmente finalizzata ad accendere una luce su un aspetto che in una situazione di quotidianitร  familiare puรฒ andare perso per mancanza di tempo, non voglio imputarla ad altro. Viviamo in una societร  perennemente in corsa in cui il rischio di lasciare qualcuno indietro, anche una persona a cui teniamo molto, รจ assai elevato. Il suggerimento (non il giudizio, chiariamolo) di un insegnante, se ascoltato e magari ponderato, puรฒ fare a volte la differenza

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ย  Malinconia e tristezza sono sentimenti che arricchiscono la sensibilitร  di tutti, anche di chi si ostina a negarli in pubblico. Pensare con un filo di malinconia o di tristezza รจ fisiologico; ben altra cosa lasciarsi trascinare dallโ€™una o dallโ€™altra a senso unico. Il ricordo e magari il rimpianto di qualcosa che non si รจ compiuto non possono bloccare la vita di un essere umano in un limbo infruttuoso: la vita va avanti. Per fortuna, aggiungerei

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ย  Cโ€™รจ stato un tempo in cui con la generosa ingenuitร  degli autori emergenti ho pensato di regalare indistintamente a chi reputavo potesse gradirli qualcuno dei miei libri (a oggi cinque pubblicazioni da solista ma tantissimi contributi ad antologie di prosa e poesia di autori vari). Adesso sono piรน meritocratica: se capisco che la persona con cui sto interagendo potrebbe apprezzarlo magari cedo anche allโ€™impulso di regalargli qualcosa di mio. Ci metto perรฒ piรน testa, come si suol dire. O forse piรน cuore, se guardiamo da una diversa prospettiva. Certamente pondero moltissimo se farlo o meno.

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ย  Le recensioni a pagamento vanno di pari passo con le pubblicazioni per cui si paga. La mia risposta รจ no a entrambe le cose, senza se e senza ma.

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ย  Da bambina da questa nonna materna, Signora di altri tempi e molto ma molto creativa. Per un sacco di tempo non ho piรน pensato al crochet. Lโ€™ho riscoperto qualche anno fa e devo dire che mi ha regalato conferme e certezze: una su tante, secondo me fondamentale, รจ quella di poter impiegare positivamente energie extra, magari filtrandole e trasformandole in qualcosa di bello e particolare. La giusta ricompensa alla fine di giornate che, magari, non sono andate cosรฌ bene come ci aspettavamo. Una sorta di meditazione che alla fine porta a frutti certi. E che fruttiโ€ฆ

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ย  Io non la metterei su questo piano. Se, cioรจ, Succo di melagrana, storie e racconti di vita quotidiana al femminile รจ prevalentemente narrazione di donne a un bivio in bilico tra passato e presente (come del resto il titolo recita con puntualitร ), La casa dal pergolato di glicine ma anche Romanzo Popolare e Come gigli di mare tra la sabbia sono opere che io definirei corali: si parte da vicissitudini al femminile ma cโ€™รจ anche tantissimo mondo al maschile. Ci sono personaggi che agiscono non su piani paralleli che non si incontrano mai ma in situazioni di vita vissuta estremamente โ€œdi sostanzaโ€, come si suol dire. Certo รจ che raccontare la Donna per me รจ sempre e comunque valore aggiunto in unโ€™epoca in cui questa per qualcuno รจ ancora associata allโ€™idea di oggetto da possedere e da cui non separarsi se non a sprezzo della sua vita. Una concezione deviata dellโ€™umanitร  a cui non si รจ ancora pensato in maniera efficace. Non cโ€™รจ giorno in cui le pagine di cronaca nera non riportano episodi di femminicidio. รˆ una cosa terribile a mio avviso: ti elimino perchรฉ tu non sei piรน copia conforme dellโ€™idea femminile che io mi sono fatto di te. Terribile e raccapricciante. Una mattanza continua che grida vendetta al cielo

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ย  Dopo gli anni dellโ€™adolescenza passati a scrivere come per il crochet ho sondato altri terreni per poi riapprodare alla scrittura (e a farlo in maniera palese, condividendo con terzi in web i miei pensieri in veste di blogger) dagli inizi del terzo millennio. Non avrei mai pensato di pubblicare; si immagini che dal ricevimento del primo contratto editoriale da solista (fine 2011) alla firma in calce allo stesso sono passati due mesi in cui mi sono ripetutamente chiesta se avessi realmente voglia di regalare un pezzo di me a perfetti sconosciuti.

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ย  Sono grata alla Puglia per avermi partorita e altrettanto grata allโ€™Abruzzo per avermi accolta stabilmente, ma i miei legami con la terra che a oggi mi ospita sono precedenti alla mia nascita. Nina, la nonna citata in precedenza piรน volte e protagonista di un mio piccolo contributo nellโ€™antologia โ€œRaccontami lโ€™Abruzzoโ€, volume 1, Tabula Fati, a cura di Rita La Rovere, era con suo marito e i suoi figli assidua frequentatrice della spiaggia di Francavilla al mare (CH) e ha continuato a farlo sino allo scoppio della II guerra mondiale per poi riprendere a frequentare spiagge come Pineto o Silvi Marina o luoghi di montagna come Scanno a conflitto mondiale concluso. Un poโ€™ di Abruzzo in me cโ€™รจ stato sempre, da prima che io nascessi. Alla Puglia devo forse la tenacia e la forza che mi ha accompagnata anche nei momenti meno felici; il fatto di non considerare nella mia vita nulla di scontato. Di rimettermi sempre in discussione, conservando anche nei periodi migliori la capacitร  di mantenermi con i piedi ben piantati per terra

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ย  Io amo definirmi solitaria ma non sola e quindi posso affermare che la solitudine non mi รจ mai appartenuta nรฉ mi appartiene. Sono di sicuro un โ€œcane scioltoโ€: non faccio parte di gruppi di scrittura e/o lettura. Non ho una tessera di partito. Non frequento comitive ร  la page. Cโ€™รจ stato un tempo in cui forse mostravo un poโ€™ di piรน della mia vita pubblica fino a quando non ho capito che fondamentalmente agli altri interessa poco di ciรฒ che faccio. Per โ€œaltriโ€ intendo i conoscenti, non gli amici veri, pochi ma buoni, con cui mi piace condividere il mio tempo extra. Non necessariamente dandone di continuo testimonianza su una pagina social

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ย  Un uomo e una donna non possono vivere senza Amore con la A maiuscola. Possono, al contrario, fare a meno benissimo di sentimenti amorosi fatti di reciproca convenienza, poca o nulla trasparenza, mancanza di rispetto. Comโ€™era quellโ€™adagio popolare? Meglio soli che male accompagnati. Sentirsi soli al fianco di qualcuno รจ la cosa peggiore che possa accaderci.

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ย  Una cosa bella e importante di cui al momento per scaramanzia ma anche per regole contrattuali non posso dare notizia. E quindi chi ha il piacere di seguirmi puรฒ pensare che Lucia Guida continuerร  a narrare storie

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ย  Perchรฉ il sorriso รจ meritocratico: si regala a chi se lo merita, Antonioโ€ฆ Farlo su una pagina social di continuo e per posa per me ha poca importanza. Sbaglia chi pensa a torto che io sia una musona

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ย  Il mio primo viaggio a Lisbona, una cittร  dal fascino sottile, discreto. Forse per qualcuno un poโ€™ malinconica, ma di una malinconia potente, quella di fasti appartenenti al suo passato di cittร  a capo di un impero coloniale. Ci tornerei o ci andrei addirittura a vivere, potendo

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ย  Io credo che Arethusa vada bene cosรฌ come รจ stata concepita dai suoi ideatori: uno sguardo rapido ma ampio a opere di varia consistenza e natura che la compongono. Una vetrina essenziale ma completa che deve invitare il lettore ad approfondire la conoscenza di chi lโ€™ha scelta per proporsi

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ย  Ai miei figli, Roberta ed Emanuele, che nati in Abruzzo ora vivono da expat allโ€™estero nella Svizzera tedesca dove hanno portato (lo dico immodestamente e in maniera compiaciutissima da madre!) la nostra italianitร  migliore unita a competenza, bravura e determinazione personale.ย A lei, Antonio, grazie per questโ€™intervista bella e stimolante.

L’intervista originale รจ quiย 

foto estiva Lucy
i miei libri

Libri e Recensioni sotto l’albero – Alla fine di un anno di scrittura e pubblicazione

Cari amici, quest’anno รจ stato caratterizzato per me ย da grandi battaglie, scrittorie e personali, ma anche da piccole e significative soddisfazioni. ‘Romanzo’ ha raccolto un discreto numero di consensi e apprezzamenti da lettori e addetti ai lavori e questo non puรฒ che farmi piacere.
Qualcuno una volta mi ha detto che le recensioni servono a rimpinguare il narcisismo di un autore. Concordo con lui solo in parte. Le recensioni, quelle fatte in modo trasparente e con assoluta obiettivitร , hanno a mio giudizio anche il pregio di aiutare a crescere quegli autori che le leggono con serenitร  e che hanno voglia di trarre nuovi stimoli a fare sempre meglio. Senza considerare l’importanza che rivestono nell’orientare il pubblico dei potenziali lettori, di continuo sballottati tra le tante e variegate proposte scrittorie oggi in commercio.
Ho, quindi, pensato di lasciare in questo articolo di dicembre i link di tutte quelle ย al momento realizzate per il mio ultimo lavoro.
Se ne avete piacere, date loro uno sguardo. E poi, magari, se le trovate interessanti tanto da incuriosirvi a leggere il mio libro, mettete da parte una copia del mio ‘Romanzo’ sotto l’albero per le persone a cui tenete.

Auguri di buone feste e buona lettura a tutti

A presto

Lucia

 

Dal sito Mentinfuga, bollettino dell’associazione culturale omonima, recensione a cura di Antonio Fresa, scrittore

Il post completo lo trovate quiย 

 

ghirigori

 

Dal blog Lettrice al contrarioย ย  diย Dรฉsirรฉe Pedrinelli, ‘(…) ย lettrice forte e appassionata ,che si diverte a scovare autori esordienti e piccole realtร  editoriali, perchรฉ quello che conta รจ la storia e il talento di chi la scrive’

Qui ย l’articolo

 

ghirigori

 

Dal sito di lettura e scrittura Mangialibriย a cura di David Frati

Questo il link della recensione fatta per il mio ‘Romanzo Popolare’

 

ghirigori

 

La recensione di Federica Gnomo Twins, blogger e scrittrice per Paper Blog, sito di attualitร , cultura e societร 

Ecco la pagina in web dedicata al mio libro

 

ghirigori

 

‘Chili di libri’ e ย e le sue blogger, lettrici appassionate, recensiscono il mio ‘Romanzo’

Ecco l’articolo completo

 

ghirigori

 

Per la rubrica libri del web magazineย Sulmona Post, la recensione del mio ‘Romanzo Popolare’ di Stefano Carnicelli, scrittore

Questo il suo post

 

ghirigori

 

Elisa Occhipinti Gelsomino parla del mio libro su ‘Odor di gelsomino’, blog di lettura e scrittura

La sua recensione รจ qui

 

ghirigori

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La parola al recensore: โ€œRomanzo Popolareโ€ visto attraverso gli occhi di Daniela del sito “Chili di libri”

Cari amici, un saluto veloce per proporvi l’ultimaย recensione di ‘Romanzo Popolare’ pubblicata in ordine di tempo sperando di fare cosa grata, a cura della blogger Daniela, coautrice e fondatrice con Anita, del sito letterario Chili di Libri.

Buona lettura e a presto

Lucia

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Romanzo Popolare

di Lucia Guida

Dal sito dellโ€™editore

Destini incrociati di donne che vivono in una Pescara variegata. Donne che rinunciano ai propri sentimenti per il bene della famiglia. Donne capaci di inedita determinazione per offrire una possibilitร  agli affetti piรน cari. Donne che immolano se stesse per superare lโ€™indifferenza di un amore incondizionato. Esistenze mortificate eppure sublimate da un indomito spirito di sacrificio. Ricorsi che illuminano di una luce nuova fatali coincidenze. Tratti comuni che emergono a dispetto di conoscenze reali. Motivi che si fondono, saldati assieme dallโ€™esistenza disperata di Matteo, bello e perverso, malato dentro perchรฉย la mela non cade mai lontana dallโ€™albero suo.

Recensione

Appena ho iniziato a leggere il libro, me ne รจ subito venuto in mente un altro: due donne, palazzoni, figli coetanei, un marito violento e la difficoltร  di arrivare a fine meseโ€ฆ Poi per fortuna, molto presto, questa storia ha preso una piega diversa.

La signora vittima del marito continua a essere vittima, fino a che una provvidenziale caduta (con una spintarella, certo), non la rende vedova. Sarร  stata lei o il figlio? Poco importa. Uno dei due ha avuto il coraggio di liberarsi da quel giogo, da quella violenza quotidiana che รจ prima di tutto psicologica, che ti impedisce di vivere, di respirare, di star serena due minuti, senza avere paura di essere poi massacrata di botte, riempita di urla e improperi.

Matteo,il figlio undicenne si deve nascondere, cerca di non farsi vedere, non ha amici.

โ€œNon avrebbe mai ammesso con chicchessia di desiderare una famiglia migliore. Si ripeteva spesso di non aver bisogno di nessuno e nei suoi sogni non cโ€™erano calciatori famosi o biciclette fiammanti. Fremeva dal desiderio di cercare la propria strada altrove, lo avrebbe fatto da grande.ย Lontano mille miglia da una casa in cui non si sentiva protetto, succube dellโ€™umore di un uomo che lโ€™aveva spesso costretto, anche in giornate di pioggia o di freddo, a fuggire allโ€™aperto per evitare le botte.โ€

Lโ€™altra signora, la vicina del piano di sopra, ha due figli, Lidia e Giacomo, e si รจ appena trasferita a Pescara. Ha lasciato non solo il conforto degli amici e di luoghi conosciuti, ma anche il calore del vero amore, quello che non prova piรน per suo marito, il quale si accontenta di non domandare per non sapere.

La storia va via veloce, come la vita. In men che non si dica sono passati dieci anni, i figli sono grandi, uno รจ partito militare, uno lavora come meccanico e la figlia sta diventando donna. Inizia ad attirare le attenzioni dei ragazzi e sono tutti presi dai propri affari. Non ci sono piรน i bei pranzi tutti a tavola, Maria si รจ risposata e il figlio Matteo rifiuta qualsiasi contatto, assomiglia sempre di piรน al padre.

รˆ una storia tristemente quotidiana: le piccole meschinitร  della vita, i tradimenti, le violenze, la difficoltร  di fidarsi, lโ€™invidia e lโ€™angoscia, la sensazione che non ci sia piรน speranza. Sentirsi un sacco vuoto per la morte del figlio e dover, in qualche modo, andare avanti.

รˆ un libro scritto bene, che parla anche di argomenti difficili, come se fossero un contorno, nel trambusto della vita quotidiana, senza tuttavia negar loro lโ€™importanza che rivestono.

 

Daniela

L’articolo originale lo trovate quiย 

 

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Presentazione di ‘Romanzo Popolare’ al Gran Caffรจ Cigno di Chieti Scalo del 1ยฐ giugno 2016 per la rassegna ‘Mercoledรฌ d’Autore’ a cura dello scrittore Alessio Masciulli

Presentazioni: Ilaria Grasso intervista Lucia Guida sulle pagine di PescaraNews.net

La sorpresa di ferragosto รจ la pubblicazione in web della mia ultima intervista rilasciata a Ilaria Grasso, giornalista freelance abruzzese.
Argomenti di questa bella chiacchierata estiva il mio ‘Romanzo Popolare’ e le tematiche sottese alla storia che ho narrato. Assieme con una buona fetta, manco a dirlo, delle mie prospettive esistenziali.
Buona lettura

A presto

Intervista alla scrittrice Lucia Guida

(…)

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Ciao Lucia, ben trovata, e buonโ€™estate, un’estate popolare, tra impegni e iniziative letterarie, grazie al tuo romanzo, uscito alcuni mesi fa, dal titolo, appunto, Romanzo Popolare …
 

Salve, Ilaria. In realtร  รจ stata unโ€™estate complessa, dedicata agli affetti e alle persone care, in cui per forza di cose ho dovuto rallentare la promozione di โ€˜Romanzoโ€™ che, tuttavia, รจ alla sua seconda ristampa, con buon successo di pubblico, e la cosa, comโ€™รจ facilmente intuibile, mi riempie di piacere. In autunno, perรฒ, ci sono in serbo molte novitร , e a livello scrittorio e come parte della promozione del mio romanzo che intendo riprendere a pieno ritmo. Del resto un libro non ha mai scadenza: la pregnanza di una storia realmente sentita non perde di sostanza o di validitร  se si provvede a centellinarla nel tempo โ€ฆ

 

Un romanzo corale, dove la presenza femminile รจ preponderante, la storia di un’amicizia ben salda, radicata nel tempo e nel cuore, quella fra Teresa e Maria …

Sai che a me continua a piacere parlare al femminile. Sono piรน che convinta che non se ne discuta mai abbastanza. E che si abbia, oggi come mai prima, bisogno di storie โ€˜vereโ€™ e non epidermiche. Abbiamo tutti necessitร  di orientarci godendo di prospettive esistenziali che ci offrano qualcosa di reale e concreto. Nella vera amicizia tra due persone non cโ€™รจ bisogno di ritmi temporali serrati, conta la qualitร . La possibilitร  di sentirsi anche a distanza di tempo con lo stesso affetto di sempre. La consapevolezza di poter contare su chi non รจ fisicamente presente al momento: nellโ€™attimo del bisogno o semplicemente per scambiare quattro chiacchiere. Ciรฒ nel rispetto della propria individualitร . Teresa e Maria si incontrano a un crocevia esistenziale per entrambe, diventando una il puntello dellโ€™altra, nelle occasioni liete e in quelle che lo sono meno. Riescono a superare le piccole incomprensioni che costellano il loro cammino con buonsenso e lungimiranza. La vera amicizia, quella unica e molto rara.

Storie d’amore e d’amicizia, in Romanzo Popolare, come l’amore fra Giselda e il bel Matteo, un amore travagliato, forse unilaterale …

Tra le diverse tematiche Romanzo Popolare affronta anche quella dellโ€™incapacitร  di amare, della cosiddetta immaturitร  affettiva che affonda le sue radici nei primi anni di vita del bambino. Nel caso di Matteo, uno dei protagonisti maschili del mio lavoro, scaturisce da una mancata identificazione con una figura paterna, ingombrante e anaffettiva, e dallโ€™eccessiva indulgenza di una madre che fa del proprio figlio lโ€™unica ragione di vita per se stessa. Maria cerca di compensare con un surplus di dedizione materna la disaffezione paterna. Matteo cresce in balia di grandi contraddizioni, senza nessun tipo di indicazioni affettivo-sentimentali. In questo contesto si innesta la sua relazione amorosa con Giselda, pronta, come sua madre, ad accettarlo incondizionatamente. Giselda รจ incapace di distaccarsi emotivamente da lui, vivendo questโ€™intermezzo per quello che รจ: una relazione di letto e basta. E Matteo ci sta, almeno fino a quando lโ€™entusiasmo per lei non viene meno. Di recente, parlando con una mia amica psicoterapeuta, ho saputo che almeno lโ€™80% delle relazioni odierne รจ impostata su parametri squilibrati, o se vogliano non del tutto sani. Il cosiddetto โ€˜rapporto paritarioโ€™, quello in cui si cresce e si evolve insieme, rischia di diventare sempre di piรน un miraggio in una societร  come la nostra fortemente egocentrata e individualista in cui nessuno รจ disposto a rinunciare per lโ€™altro a parte del suo campicello per affrontarsi su un terreno comune, in una sorta di porto franco.

 

Storie anche di violenze domestiche, spesso misconosciute, perchรฉ ci si vergogna di parlarne …

La violenza di genere, fisica e psichica, รจ ancora tabu nelle societร  occidentali e nel nostro Paese. Non dipende da questioni legate a longitudine e latitudine, nรฉ al tipo di educazione e/o istruzione possedute. Ha un effetto devastante per chi la subisce in termini di autostima anche perchรฉ chi ne รจ oggetto molto spesso tenta di โ€˜giustificareโ€™ il proprio partner, convincendosi di poterlo cambiare o, peggio, che le sopraffazioni subite abbiano una durata temporale limitata. Addossandosi colpe inesistenti per mancanze vere o presunte commesse. Isolandosi dal mondo intero e, per tale ragione, precludendosi lโ€™aiuto anche di persone di famiglia. Eโ€™ un circolo vizioso, quello della violenza domestica. Difficile da spezzare senza un aiuto opportuno da parte di specialisti del settore e autoritร  preposte che possano fornire un giusto supporto a 360ยฐ. Una donna che scappa da un compagno che ha minacciato di ucciderla se non si adeguerร  a lui, spesso lo fa solo con ciรฒ che ha addosso e con il terrore, non infondato, che il proprio partner possa rivalersi sui figli.ย  Personalmente trovo che in Italia i femminicidi, in crescita esponenziale, tragica conclusione di storie familiari involute, siano tanti, troppi. Frutto di una visione distorta della figura femminile, percepita ancora oggi come โ€˜oggettoโ€™ di conquista e, quindi, in pieno possesso alla figura maschile. Un fenomeno culturale ed educativo, indubbiamente. Si potrebbe fare anche moltissimo a livello mediatico, giacchรฉ tutto concorre alla crescita personale di ciascuno di noi, se, ad esempio, nel corpo e nella titolazione degli articoli giornalistici si eliminassero diciture come โ€˜amoreโ€™. In un episodio di violenza di genere di amore non ce nโ€™รจ mai. Trovo pretestuoso e quasi criminale evocare un sentimento che, di per sรฉ, dovrebbe spingere chiunque di noi a desiderare il meglio per la persona amata e non la sua soppressione fisica.

 

 

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Il decennio che va dal 1965 al 1975, nel quartiere San Donato di Pescara, come mai, per te, pugliese, la scelta di questa collocazione temporo-spaziale?

Ogni collocazione spazio-temporale scrittoria non va mai presa alla lettera. Serve a dare una cornice opportuna a ciรฒ che un autore vuol trasmettere attraverso la storia che narra. Nel mio caso ho, perรฒ, โ€˜derogatoโ€™ a questo parametro scientemente: volevo raccontare una vicenda che fosse imperniata sulla cittร  in cui vivo da tempo, Pescara, in unโ€™epoca che fa parte di me (sono nata nel 1965 e ricordo benissimo lโ€™atmosfera dei primi anni 70). Unโ€™altra concessione che mi sono data รจ stata quella di scegliere come spazio ideale il quartiere popolare di San Donato, che conosco abbastanza nei suoi punti di forza e punti di debolezza, che in quel lasso di tempo conobbe una grande espansione per chi, da varie parti della regione, aveva deciso di insediarsi in cittร  per motivi diversi. Mi รจ sembrata la collocazione ideale per le vicende personali delle famiglie Terrenzi e De Carlo, orientate anche loro, come la stragrande parte degli abitanti di questo quartiere allโ€™epoca di estrema periferia, a conquistarsi un avvenire che offrisse loro opportunitร  di vita maggiori.

 

Finale aperto, quello del romanzo: stai pensando ad un seguito?

Non sono mai tornata โ€˜sul luogo del delittoโ€™: non ho, cioรจ, mai pensato di dare un sequel ai racconti e ai due romanzi che ho scritto.ย  Mi piacciono le storie dal โ€˜finale apertoโ€™, come tu le hai definite. Una trama troppo definita non puรฒ essere, secondo me, di stimolo al lettore. Sono felice quando riesco a innescare in chi mi legge percorsi di pensiero che possano portare dovunque. Lettura e scrittura sono attivitร  strettamente interconnesse, sinergiche. Confesso, tuttavia, di essere stata interpellata da piรน di un lettore in tal senso. Eโ€™ una bellissima sensazione: significa che sono riuscita a incuriosire e a far affezionare alle vicissitudini dei miei personaggi.

 

Tra le diverse tematiche le donne che studiano: quanto potevano โ€œfar pauraโ€ negli anni 60?

Credo abbastanza, allora come ora. In generale temoย  che ancora oggi una donna competente, intelligente e preparata faccia sempreย  paura, specialmente se ha deciso di realizzarsi da sรฉ, senza scegliere figure extra che la puntellino, a eccezione di una famiglia che la supporti adeguatamente ( che le dia, cioรจ, la possibilitร  di impegnarsi in qualcosa in cui crede, per poterla raggiungere e potersi realizzare anche professionalmente) . Pensando alla mia storia personale, e al fatto di avere avuto una nonna materna con una famiglia โ€˜illuminataโ€™ alle spalle, mandata a Napoli, dopo aver conseguito il diploma magistrale, ย per un corso di perfezionamento in โ€˜Economia Domesticaโ€™ nel primo ventennio del 900; a mia madre e alle mie zie materne e paterne, tutte autosufficienti dal punto di vista economico perchรฉ lavoratrici, proprio nel frangente storico illustrato da โ€˜Romanzoโ€™, pochissima.
Evidentementeย  il motto di mia nonna Nina, maestra di scuola primaria, โ€˜Studia e cerca di renderti economicamente indipendente, per te stessa in primisโ€™ con cui sono cresciuta, tramandato a mia figliaย  e a tutte le mie studentesse, ha funzionato e bene. Del resto, non รจ unโ€™opinione che anche nella famiglia piรน standard accontentarsi di vivere โ€˜di gloria riflessaโ€™, dipendendo da un capofamiglia anche per le decisioni piรน spicciole, non porti sempre bene.

 

I tuoi progetti letterari per il futuro prossimo…

Piรน di un progetto di scrittura, uno piuttosto corposo di cui non dirรฒ nulla un poโ€™ per scaramanzia; chi mi conosce sa che avviso di essere in procinto di pubblicare se non dopo aver ricevuto il fatidico โ€˜visto si stampiโ€™ dalla casa editrice che se ne occuperร . Non amo vendere la pelle dellโ€™orso prima di averlo catturato.

 

Siamo in chiusura, lascia un messaggio, un pensiero, per i nostri lettori …

Alla luce di ciรฒ che mi รจ capitato di recente, direi che รจ sacrosanto, per ciascuno di noi, cercare di vivere la nostra vita il piรน possibile calati nel presente. Si alla progettualitร  futura, un briciolo senza esagerare serve a mantenerci vivi. No alle recriminazioni che ci trattengono ancorati al passato, impedendoci di agire.

 

Ilaria Grasso per PescaraNews.net del 16 agosto 2016

 

L’intervista originale la trovate qui

 

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Estati d’antan

Quest’estate 2016 ha avuto un esordio e continua per me a essere piuttosto particolare. Tra le tante prioritร  che affollano la mia vita mi capita spesso di ritagliarmi a fatica spazi fisici e temporali da dedicare a me stessa e alle cose che amo fare. Questo momento di stasi, perรฒ, non mi dispiace: รจ risaputo che dalla riflessione scaturiscono sovente idee e messe a punto utili e funzionali per l’immediato futuro.
La mia proposta di lettura per voi, oggi, รจ un estratto di ‘Romanzo Popolare’, opera di narrativa e mia ultima pubblicazione per Amarganta in cui descrivo una notte estiva vista e vissuta da prospettive diverse. Punti di vista, manco a dirlo, prevalentemente au feminin.

A presto

Lucia

 

 

 

 

Erano i primi di luglio e il caldo continuava a farsi sentire piรน del dovuto. Lidia era alle prese con gli esami di maturitร  che lโ€™avrebbero impegnata fino a fine mese. Alessandro era in tournรฉe in Spagna con alcuni musicisti del Conservatorio โ€œLuisa Dโ€™Annunzioโ€. Si sentivano spesso, le loro erano telefonateย brevi e tenere, ma sortivano lo stesso effetto di un boccone per un affamato, non era la stessa cosa che vedersi e sfiorarsi. Lidia contava i giorni che mancavano al suo rientro e cercava di ottimizzare il poco tempo libero a disposizione dedicandosi allo studio.

Teresa e Dario avevano accettato che si fosse innamorata, allineandosi con la stragrande maggioranza dei suoi coetanei. Ai 45 giri in vinile si erano affiancate registrazioni estemporanee di audiocassette di concerti di musica classica incentrate su assoli di piano. Cosรฌ avevano invitato a pranzo Alessandro,ย che si era presentato in giacca e camicia, un mazzo di fiori e un sorriso tra il timido e lโ€™imbarazzato. Complice la passione di Dario per lโ€™opera lirica, la tensione si era smorzata e quella sorta di reciproca avanscoperta si era trasformata in una piacevole occasione di conoscenza. Teresa aveva spopolatoย col suo timballo, le sue celeberrime crostate e lo stufato di carni miste. Alessandro aveva avuto il permesso di portare a passeggio Lidia con la benedizione di tutti, fratello maggiore incluso, lasciando di sรฉ un ricordo positivo e lโ€™idea di replicare.

I ragazzi avevano cenato in un localino del centro e cโ€™era stata pure una serenata, offerta da un amico della proprietaria che si era divertito a strimpellare un paio di canzoni in romanesco a beneficio dei clienti. A Lidia era sembrato di toccare il cielo con un dito e suo padre, vedendola rientrare cosรฌ felice, non aveva infierito sul ritardo di lei.

Teresa aveva raccontato la novitร  a Maria, lโ€™altra si era limitata ad ascoltarla con un sorriso a mezza bocca. Unโ€™espressione di circostanza che non arrivava al cuore. Quel mancato coinvolgimento, da Teresa messo automaticamente in conto, aveva generato una sottile crepa tra di loro.

Lidia decise che per quella sera poteva bastare, chiudendo con uno scatto il manuale di letteratura italiana, richiamata alla finestra spalancata sulla sera dal suono melodioso di un ddu bbotte strimpellato da qualcuno in lontananza.

Tra le ombre del cortiletto le parve di scorgere un movimento rapido che la incuriosรฌ. Spense la luce della lampada da tavolo per tenere lontane dalla sua stanza le zanzare e si affacciรฒ dalla finestra. Seduta su una panchina cโ€™era una ragazza che non le parve di riconoscere. Aveva capelli lunghi di colore chiaro, forse biondi o rossicci, a quella distanza non avrebbe potuto dirlo. Era vestita di bianco con una maglietta tirata sul seno florido, allungata su una gonna al ginocchio di colore piรน scuro. La figura era immobile e dava lโ€™impressione di essere assorta in pensieri importanti, le braccia parallele al corpo come in stato di abbandono. Soltanto il movimento impercettibile di un piede, calzato da sandali col tacco, tradiva il suo nervosismo. Lidia ipotizzรฒ che potesse aspettare qualcuno.

ยซLidieโ€™, ma che ci stai a fare al buio? ยป

Sua madre aveva aperto la porta della stanza cercando di mettere a fuoco, nella penombra, la sagoma di sua figlia stagliata contro il blu intenso della notte.

Lidia si girรฒ di scatto, colta in flagrante.

ยซSono alla finestra.ยป

ยซE brava, cosรฌ poi domani ti lamenti delle zanzare e fai storie per alzarti dal lettoโ€ฆ Ma tirare la zanzariera proprio non ti va?ยป

Teresa si avvicinรฒ brontolando sulla totale mancanza di senso pratico della ragazza. A cosa era servito che il padre si fosse ammazzato di lavoro per installare da sรฉ le protezioni, lui che falegname non era, se poi cโ€™era chi se ne fregava?

Lidia si staccรฒ malvolentieri dal davanzale, permettendo a sua madre di rimediare alla sua trascuratezza con pochi gesti mirati. Attraverso le maglie strette della tela fitta non cโ€™era piรน gusto a sbirciare di fuori. Decise, quindi, di dedicarsi ad altro.

ยซCโ€™รจ rimasto un poโ€™ di gelato, almeno?ยป

ยซSe ti sbrighi; non รจ che regga troppo nella ghiacciaia e tuo fratello lโ€™ha riportato a casa giร  da unโ€™ora.ยป

Teresa si lasciรฒ precedere in corridoio mentre in cortile cโ€™era un avvicendamento discreto di persone richiamate dalla sensazione illusoria di godere di un poโ€™ di fresco grazie allโ€™umiditร  emanata dai pini e dalle acacie disseminati lungo il suo perimetro. Giselda, tuttavia, non pareva esserne disturbata; aveva altro per la testa. Aspettava Matteo. Prima o poi sarebbe dovuto rientrare a casa. Dai Colli era scesa giรน con uno degli ultimi autobus urbani ma contava di chiedergli di riaccompagnarla.

In fondo la sua richiesta era un mero atto di gentilezza da cui nessun cristiano si sarebbe potuto tirare indietro.

Cercรฒ di non fare caso a due donne di mezza etร  che le erano passate davanti subissandola di occhiate indagatrici. Ripensรฒ con desolazione al fatto che oramai di Matteo non aveva che notizie frammentarie provenienti dai clienti dellโ€™osteria nella quale continuava a lavorare con sempre maggioreย fatica. Era stata anche privata dellโ€™aiuto di Onorina, ormai nonna a tempo pieno dopo la nascita del suo primo nipotino.

Matteo non aveva piรน interesse a farsi rivedere.

Non sapeva se la cosa le procurava piรน rabbia o dolore.

Forse le due sensazioni spiacevoli erano divise a metร  e non aveva senso stabilire quale prevalesse sullโ€™altra. Aveva sempre saputo che da lui avrebbe ottenuto poco. Matteo non era un uomo capace di sacrificarsi per il prossimo, non lo era mai stato. Eppure lei lโ€™aveva accettato cosรฌ comโ€™era per ciรฒ cheย lui aveva mostrato di essere, un cumulo di difetti e nientโ€™altro.

Aveva tenuto il bambino arrivato per caso.

Non aveva avuto la forza o il coraggio di disfarsene come Onorina, con molta enfasi, le aveva suggerito, allungandole lโ€™indirizzo di una sua conoscente molto brava e discreta in queste circostanze.

ยซNon te lo puoi permettere, un figlio senza sposoยป le aveva detto.

Giselda aveva calato la testa, preso il pezzo di carta in cui la donna aveva scarabocchiato qualcosa con la grafia incerta, tipica di chi aveva fatto a mala pena le scuole elementari, come lei. Era andata via, finendo in solitudine quella serata cosรฌ dolce nel grigiore di casa. Suo padre era andato al paese per qualche giorno, ospite di un loro parente per respirare un poโ€™ di aria buona, una mano santa per i suoi acciacchi. Si era rallegrata di quellโ€™assenza, fingere con lui che tutto andasse bene era sempre piรน difficile.

Unโ€™andatura conosciuta le fece sollevare la testa. Poggiando la borsetta di lato sulla panchina, scattรฒ in piedi, cercando di attrarre lโ€™attenzione di Matteo. In fondo era lรฌ per incontrarlo e parlargli.

ยซMatteoโ€ฆยป

Lโ€™uomo trasalรฌ, girandosi verso lโ€™ombra a pochi passi da lui. Una smorfia di fastidio sul volto.

ยซGiselda, ma che ci fai qui!ยป

Giselda lo guardรฒ in volto, inspirando a fondo, cercando di radunare la dignitร  e il coraggio che le rimanevano.

ยซTi devo parlareยป mosse incerta qualche passo verso di lui.

Matteo lanciรฒ uno sguardo rapido verso la finestra della cucina di casa sua notando che non era illuminata, segno che i suoi erano di sicuro seduti a godersi un poโ€™ di fresco sul balconcino della camera da letto che affacciava dallโ€™altra parte dellโ€™edificio. Lโ€™afferrรฒ per un braccio e la trascinรฒ con rudezzaย verso il varco che portava alla via principale, illuminata da sporadici lampioni e poco frequentata. Notรฒ con cinismo come lei non avesse opposto nessuna resistenza a quelle cattive maniere. Nellโ€™attimo in cui raggiunsero una panchina piรน defilata delle altre, allentรฒ la presa e lei ne approfittรฒ per sedersi, sentendo che le mancavano le forze. Lo scrutรฒ di nuovo, piantandogli addosso un paio di occhi pieni di sofferenza.

Poi con apparente determinazione lo apostrofรฒ:

ยซSi puรฒ sapere che tโ€™ho fatto? Non ti fai piรน vedere, telefono e a mala pena rispondi. Una persona non si tratta cosรฌ.

Tu non puoi trattarmi cosรฌ.ยป

Matteo girรฒ di lato il viso, evitando di ricambiare il suo sguardo, puntando alla stradina secondaria che portava verso i campi e al canneto che gli era familiare.

Decise di giocare duro, tranciando senza compassione ogni maldestro tentativo di riappacificazione dellโ€™altra. I tagli netti erano i migliori, sempre. Per lui Giselda era stato un intermezzo, neanche troppo felice, in una parentesi temporale di vita vissuta in modo piatto, incolore.

ยซMa che ti sei messa in testa? Siamo stati insieme per un poโ€™ e vabbรจ. Ma le cose sono cambiate. E tu non mi piaci piรน. Non come prima, almeno.ยป

Giselda alzรฒ la testa come se qualcuno lโ€™avesse schiaffeggiata.

Poi raccolse ciรฒ che era rimasto del suo amor proprio e tentรฒ di replicare con tutto il decoro che possedeva per mascherare quanto quel parlare nudo e crudo lโ€™avesse annientata.

ยซPerchรฉ prima ti piacevo, vero? Come ti piaceva il mio letto, le mie cucinette, le domeniche sera e tutte le altre cose e gli sfizi che adesso ti togli con qualcunโ€™altra. Sorpreso, vero?ย So tutto. La moglie di Torresi, giusto? Quello dellโ€™azienda di autotrasporti a Tiburtina. Ti fa i regali costosi e ti porta sulla sua macchina sportiva in giro ppeโ€™ fratte.ยป

Matteo la squadrรฒ con apparente indifferenza.

ยซE se pure fosse, a te che tโ€™importa?ยป

ยซTe la sei scelta ricca, bravo, complimenti. Ora cenette di pesce al ristorante pagate da lei e profumi costosi.ยป

Era troppo. Mascherando il disagio che lโ€™aveva invaso suo malgrado, lโ€™afferrรฒ di nuovo per le braccia scuotendola con forza per farla smettere di parlare. Era un bastardo e lo sapeva, ma sentirselo rinfacciare con tanta foga da una tanto arrendevole, non lo sopportava. La sua inadeguatezza aumentรฒย a dismisura senza, per contro, intenerirlo di un grammo.

Continuรฒ a scuoterla fino a quando non la sentรฌ cedere, allora la lasciรฒ di botto mentre lei si afflosciava come la bambola di pezza dalle gambe lunghissime e sottili che teneva al centro del suo lettino ai Colli. Un involucro vuoto privato del suo contenuto.

ยซQui non ci devi venire piรน, li si capite o no?ยป

Era una minaccia piรน che un ammonimento.*

*in Lucia Guida, (2016), Romanzo Popolare, Rieti, Amarganta

 

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foto di Robert Doisneau

 

 

La parola al recensore: “Romanzo Popolare” visto attraverso gli occhi di Mario Borghi, per “Pubblica Bettola Frammenti di cobalto”

Buongiorno. La recensione di ‘Romanzo’ che, ย oggi, vi propongo in lettura รจ a cura di Mario Borghi, critico letterario, autore e oste della Pubblica Bettola ‘Frammenti di Cobalto’.

Ringrazio Mario per due motivi: per essersi preso la briga di leggere con attenzione il mio testo non limitandosi a sfogliarlo, e per essere andato al nocciolo della questione con l’accuratezza e la puntigliositร  che sono marchio di fabbrica delle cose che scrive e del sito che cura.
A riprova di quanto sia importante, nella recensione e/o presentazione di un’opera, affidarsi a una persona che abbia la tua stessa sensibilitร , scrittoria e non. E ciรฒ a prescindere dai risultati finali ottenibili.

A presto

Lucia

 

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‘Romanzo on the Road’, photo by Lucia Guida

 

 

Romanzo Popolare, di Lucia Guidaย 

 

Romanzo popolare, terza opera della scrittrice e docente pescarese Lucia Guida, edito da Amarganta nel 2016, รจ un romanzo assolutamente femminile e al femminile. รˆ anche un romanzo dโ€™amore, ma non รจ un rosa. Si tratta della formazione di due famiglie che nel 1965 si trasferiscono nello stesso palazzo, a Pescara.
Sarร  che gli opposti si attraggono โ€“ e queste due famiglie sono proprio una lโ€™opposto dellโ€™altra โ€“ sarร  che per un certo periodo i rispettivi figli frequentano la stessa scuola, sarร , forse piรน pragmaticamente, che tra vicini di casa si tende a socializzare, tra le donne delle due famiglie si crea un legame particolarissimo. Un legame che, anche se per ragioni e origini opposte, ha in sรฉ lโ€™esigenza di capire e di raggiungere una consapevolezza, allora come spesso ancora oggi, compromessa dal retaggio che vede il maschio prendere in mano le redini della famiglia.
Lโ€™equilibrio, sottile ma efficace come i fili di una ragnatela, trova il suo valore nel concetto di vicinanza, che prescinde da meri interventi o aiuti materiali.
Tra le due si instaura una sorta di telepatia che, riesce, per quanto il destino conceda allโ€™umanitร , di limitare i danni e ciรฒ, secondo me, dovrebbe animare ognuno: una vicinanza discreta ma continua che, anche se oramai sembra banale, ma purtroppo รจ cosรฌ, impedisca a chiunque di dire, di fronte alle tragedie che quotidianamente infestano le cronache: ยซSembravano cosรฌ brave personeโ€ฆยป.
Il legame tra Teresa e Maria, cosรฌ si chiamano, รจ anche complicitร , tacita e implicita, che deriva dallโ€™infelicitร  insita nei rispettivi matrimoni; infelicitร  e insoddisfazione declinata in ogni loro forma e gestita con difficoltร , ma resistente anche ai vari fraintendimenti sempre in agguato e figli sociologici della sopravvivenza.
Tuttavia, nonostante tutto, gli effetti negativi โ€“ come purtroppo capita di solito โ€“ derivanti dai rispettivi rapporti seppur lรฌ per lรฌ neutralizzati dalla reciproca assistenza delle due, sembrano sfuggire a ogni argine e confluire sul piรน fragile: il figlio di Maria che, quasi a moโ€™ di agnello sacrificale, paga colpe non sue sotto un boia che applica sentenze sempre piรน misteriose.
Teresa non ha problemi economici, ha un marito con un ottimo impiego e due figli modello, mentre Maria ha un figlio scapestrato ed รจ sposata con un alcolizzato attaccabrighe che non riesce a tenersi un lavoro per piรน di qualche mese, costringendo cosรฌ la sua famiglia a sacrifici immani e di cui lui non si rende neppure conto.
Ecco dove sta il valore di questo romanzo, in cui si racconta di un disagio, anche, latente: nellโ€™identificazione del paradigma comune e degli obblighi reciproci tra esseri umani, meglio ancora se vicini di casa e inconsapevoli. Se non altro per riuscire a non andare a fondo del tutto, da soli.
Un piccolo appunto andrebbe alla copertina: non rende pienamente onore alla profonditร  dell’opera, scritta in punta di penna e con uno stile inclemente e sottile.

Mario Borghi, 13 giugno 2016

 

 

L’articolo originale lo trovate qui

 

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“Le due amiche”, acrilico di Cristina Bertuzzi

 

Al Salone di Sabato e di Maggio – Cronaca minimal di pancia di una mezza giornata al XXIX Salone Internazionale del Libro di Torino

Metti un weekend di metร  maggio e la possibilitร  di programmare di trascorrerlo al Salone di Torino, complici due editore, Cristina Lattaro e Paola Fallerini, molto ma molto simpatiche e competenti, un libro nato per Amarganta da poco meno di tre mesi e una figlia universitaria book addicted che ha voglia di accompagnarti e condividere con te ย questโ€™esperienza, facendoti da fotografa allโ€™occorrenza. Aggiungi lโ€™opportunitร  di tornare a Torino per visitarla ancora in primavera dopo ben 24 anni di assenza. Considera di aver deciso di vivere ogni occasione particolare che ti si prospetti allโ€™orizzonte, sia pure con breve preavviso e senza troppi problemi.
Decidi senza tema di ripensarci di regalarti un paio di giorni per trascorrere un fine settimana fuori porta.
Preparando un mini trolley in due ore scarse con lo stretto indispensabile per poi partire con leggerezza. La stessa lievitร  che ti dร  la consapevolezza di aver diritto a godere dellโ€™attimo, assaporando ogni briciola di ciรฒ che vivrai.

 

 
Amici ย & Conoscenzeย 

Ho sempre considerato presentazioni, fiere e premiazioni di concorsi letterari occasioni uniche per conoscere gente nuova, rinsaldare rapporti a cui tengo, provare a imparare e a metabolizzare situazioni diversificate. Anche in questo caso รจ andata cosรฌ, e lโ€™Universo o chi per lui mi ha dato una mano regalandomi conferme di vario genere, alcune molto piacevoli, alle idee che mi ero fatta a suo tempo. Gran bella bussola esistenziale lโ€™istinto. A sapergli dare la giusta importanza e ad accettare di seguirlo con fiducia รจ capace di condurti per strade felici e in piano.

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presentando ‘Romanzo Popolare’ di Amarganta – Incubatore, sabato 14 maggio 2016
foto di Cristina Lattaro

 

Drinkย 

Sono convinta che la convivialitร  in un evento letterario sia un ottimo complemento. Non mi ha, quindi, stupita notare come in molti degli stand al firmacopie sia stato abbinato un momento di degustazione di bevande alcooliche, dal prosecco al vinello di riguardo. Peccato, perรฒ, che molte major abbiano deciso di coccolare esclusivamente gli ospiti vip oltre allโ€™autore presente, evitando di estendere anche al lettore e/o acquirente estemporaneo la possibilitร  di brindare con loro.

Cin cin, allora, da me a tutti noi, senza distinzioni di sorta …

 

The White Planet
ph. credits: iber-press.com

 

File & Giri

Al Salone se ne fanno parecchi di entrambi. Tra uno stand e lโ€™altro, tra le varie sezioni, in ogni singolo box. A caccia di case editrici conosciute e meno conosciute, bei libri, personaggi scrittorii di spessore e amanti del defilรฉ. Il visitatore del Salone รจ attento e disponibile, ben disposto a incolonnarsi in ordine per ambire a partecipare a margine di unโ€™intervista importante, ricevere lโ€™autografo sulla prima pagina del libro dal suo scrittore preferito, ย rifocillarsi e bere in caffetteria e accedere alla toilette. Non protesta per il tempo che si dilata a dismisura anche in questa location privilegiata. Aspetta con pazienza che arrivi il suo turno, che sia per un cappuccino o una sbirciata al suo idolo tra una marea di teste che fanno da separรฉ. E la serata procede, tra un traccheggio e lโ€™altro, con indolenza.

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ph. credits: Salone Internazionale del Libro 2016

 

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Shopping

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Anche al Salone esiste la possibilitร  di acquistare libri allettati dal tre per due, in stand di case editrici importanti tanto quanto nei box delle case editrici minori. La Cultura paga sempre, specie se accompagnata dalla prospettiva di โ€˜far la spesaโ€™ in modo oculato.

 

 

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ph. credits: Salone Internazionale del Libro 2016

 

Terzo Paradiso

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Eโ€™ il titolo dellโ€™installazione di circa 10.000 libri salvati dal macero o ricevuti in dono, composti daย  Michelangelo Pistoletto, artista a tutto campo, in un suggestivo simbolo dellโ€™infinito che reca al centro un cerchio magico; immagini, per ammissione del maestro, della circolaritร  del tempo e della rigenerazione della materia. Unโ€™idea realistica dellโ€™incertezza dellโ€™oggi che รจ al tempo stesso speranza in un futuro meno confuso e sbiadito. Idea profetica, mi sia concesso, dellโ€™avvenire stesso del mondo dellโ€™editoria, in continuo divenire e in un alternarsi di salite e discese senza fine.

 

 

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‘Terzo Tempo’, Installazione di Michelangelo Pistoletto. Foto di Lucia Guida

 

Utenti & Visitatori

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Seduta su una panchina colorata di verde in un attimo di riposo ho cercato di farmi unโ€™idea sulla loro provenienza, non riuscendoci del tutto. Ne ho intravisti di convinti e di titubanti, trendy e regimental, fashion e radical chic.
Le mie simpatie sono andate tutte ai bambini, molti impegnati in laboratori creativi o in semplici spazi di gioco attrezzati ad hoc, a seguito dei loro genitori in passeggini, seduti sulla moquette del pavimento per un momento di relax o in un capriccio per un istante di stanchezza. Con i loro trofei in mano, che, manco a parlarne, erano libri.

 

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ph. credits: Salone Internazionale del Libro 2016

 

Suggestioni finali

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Torino รจ una cittร  signora dallโ€™eleganza ricercata e mai ostentata. Ha fatto da padrona per tutto il tempo con un cielo velato di grigio e un acquazzone deciso che non ha minimamente scalfito nel pomeriggio la gioia di chi al Salone si era recato per passare ore di puro godimento libresco prima di affollare le vie del centro storico sino al fiume. ย La giornata si รจ conclusa con promesse di sole e tepore. Promesse mantenute il giorno seguente.

Una signora realizza sempre sul proprio onore ciรฒ che si รจ impegnata a fare. Comportandosi con la generositร  di chi non conta il resto ma porge a piene mani tutto ciรฒ che ha per il mondo intero prima che per se stessa.

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‘Mole Antonelliana’, foto di Lucia Guida

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Salone del Libro al tramonto, sabato 14 maggio 2016 – foto di L. Guida

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Presentazioni: Carmine Monaco intervista Lucia Guida sulle pagine di LiberArti Social Reader Writer Artist

Cari amici, la mia proposta di lettura per voi di oggi รจ la bella intervista realizzata da Carmine Monaco, critico letterario, scrittore e fondatore del sito LiberArti Social Reader Writer Artist, pagina culturale per cui da circa tre anni collaboro come autrice, per presentare il mio ‘Romanzo Popolare’.
Un modo per conoscere meglio me, il mio libro e Pescara, la cittร  che a oggi mi ospita, degnamente ritratta dal fotografo freelance Guerino Di Francesco.

A presto

Lucia

 

Trabocco pescarese

foto di Guerino Di Francesco

Romanzo Popolare – Lucia Guida

di Carmine Monaco

 

In โ€œRomanzo popolareโ€, il primo impatto emotivo avviene sbirciando da lontano Paolo e Teresa, una coppia di amanti clandestini il cui amore sta per finire, per volontร  della donna. Che peso ha lโ€™amore nella tua narrazione e perchรฉ hai scelto di raccontarlo?

Quello che io chiamo ย Amore diย sostanzaย ย ha grande risalto nelle cose che scrivo, tanto da averne fatto una sorta di fil rouge sin dalla mia prima pubblicazione, una silloge di racconti intitolata โ€˜Succo di melagrana, Storie e racconti di vita quotidiana al femminileโ€™, aver segnato le scelte di vita della protagonista del mio romanzo dโ€™esordio, โ€˜La casa dal pergolato di glicineโ€™ ed essere arrivati alla narrazione di tipi di amore diversi intravisti come facce della stessa medaglia in โ€˜Romanzo popolareโ€™.ย  Eโ€™ stato oggetto di molte mie riflessioni, estrinsecate poi in tante delle cose che ho nel frattempo elaborato. Un sentimento importante capace di segnare lโ€™esistenza di chi lโ€™ha provato, nel bene e nel male. Probabilmente occuparmene cosรฌ tanto mi รจ servito per mettere a punto con maggior consapevolezza la mia personale idea su questo sentimento, oggi forse piรน disincantata di un tempo, certamente piรน realistica. Un tipo di amore forte, potente, in grado di rivoluzionare lโ€™esistenza di un individuo anche se soggetto a leggi umane. Una tra tante quella della tempistica: non cโ€™รจ amore che tenga a fronte di un approccio cronologico sbagliato, di una sincronia che non riesce a crearsi per un incontro dโ€™anime se il momento non รจ quello giusto per entrambi.

Teresa รจ una donna decisa e determinata, non agisce per timore del giudizio della gente ma perchรฉ sa assumersi il peso delle sue responsabilitร , soprattutto quelle familiari. Ritieni sia questo il profilo caratteriale piรน comune tra le donne di oggi?

Indubbiamente la decisione di Teresa di mettere fine alla sua relazione extraconiugale, tornando nei ranghi di moglie in un mรฉnage familiare tradizionale, risente appieno dei tempi in cui ho collocato lโ€™inizio della mia storia. Siamo negli anni sessanta, sterzare per cambiare radicalmente vita rivendicando maggiore considerazione per le proprie esigenze di donna non รจ ancora alla portata di tutte. Certamente non delle donne che non godono di piena autonomia, anche intesa come indipendenza economica. Probabilmente oggi cโ€™รจ in teoria piรน ampiezza di manovra. Nellโ€™attimo in cui una donna realizza di essere impastoiata in un rapporto affettivo-sentimentale o in una relazione amorosa che stentano a crescere ha maggiori possibilitร  di esigere il โ€˜diritto a essere feliceโ€™ rispetto al passato, anche a costo di assumersi, in virtรน di un potere decisionale piรน concreto, la responsabilitร  di โ€˜tirare la carrettaโ€™ da sola, senza cioรจ appoggiarsi a una figura maschile di riferimento comโ€™era una volta. Che poi non lo faccia, accontentandosi, magari, di scelte di comodo, istituzionalizzate e quindi accettate socialmente a occhi chiusi, รจ un altro discorso: checchรฉ se ne dica, una separazione o un divorzio non sempre rappresentano una garanzia in tal senso.ย  Il cammino verso la riconquista di unโ€™autonomia anche affettiva oggigiorno รจ assai spesso in salita. Prova ne siano i tanti episodi di femminicidio o di violenza di genere che popolano la cronaca odierna.

Nel tuo romanzo รจ molto rilevante la quotidianitร  delle donne, la dimensione del loro impegno e la loro importanza nella vita delle persone che stanno loro intorno, e questo vale anche per Teresa. Quanta parte dei tuoi convincimenti personali ritroviamo nel romanzo?

La societร  italiana รจ ancora molto imperniata sulla figura femminile come elemento portante anche se fa talvolta fatica a riconoscerlo effettivamente come tale. In questo siamo piuttosto legati a schemi culturali tramandati di generazione in generazione che fanno leva su quelle che tu in precedenza hai chiamato โ€˜responsabilitร โ€™. Sono le donne a farsi spesso avanti accollandosi carichi che potrebbero con tranquillitร  delegare o, meglio, condividere paritariamente con il proprio compagno. Uno tra tanti? Lโ€™educazione dei figli che รจ ancora in maniera preponderante appannaggio femminile, in famiglia come a scuola. E qui parlo da madre e da docente anche in base alla mia esperienza. Eโ€™ una cosa bella? Probabilmente no, non completamente. Certamente anche questa scelta รจ influenzata da stereotipi e tipizzazioni talmente radicati nei tessuti sociali di appartenenza da sembrare quasi โ€˜naturaliโ€™. Capaci, perรฒ, di avvilire la creativitร , lโ€™estremo buonsenso e la velocitร  di pensiero propri di ogni donna.

La mia opinione รจ molto precisa a riguardo, appartenendo alla quarta generazione di donne lavoratrici della mia famiglia; credo nel potere di autoaffermazione femminile ma anche nella complementarietร  dei ruoli, in una visione affettivo-relazionale tra uomo e donna sinergica che non sia mero frutto di strategie ma di una reale compartecipazione. In โ€˜Romanzoโ€™ ho, perรฒ, cercato di calarmi nella prospettiva di Teresa e di Maria provando a immaginare a cosa entrambe pensassero, quali fossero le ragioni delle scelte intraprese. Personalmente ho unโ€™idea della maternitร  costruttiva: una scelta fatta di chiarezza dโ€™intenti e non soltanto unโ€™occasione per rispondere al richiamo dellโ€™orologio biologico che รจ un ciascuna. Oggi possiamo a pieno titolo decidere se diventare madri, portando avanti in maniera illuminata questa possibilitร , se ce la siamo concessa. Non giudico, parimenti, chi questa occasione non ha voluto nรฉ potuto coglierla: madri si diventa, piรน che nascere. Io ne faccio piรน una questione di qualitร  che di mero genere di appartenenza.

Quando scrivi tendi ad essere neutrale rispetto alla narrazione, oppure finisci col parteggiare per uno o piรน dei tuoi personaggi e far fluire il loro punto di vista e i loro sentimenti, insieme ai fatti?

In โ€˜Romanzo Popolareโ€™ ho cercato il piรน possibile di non essere di parte, di mantenere una prospettiva realmente empatica, probabilmente anche perchรฉ โ€˜Romanzoโ€™ รจ il mio secondo lavoro, ha pochi agganci autobiografici e rappresenta, anche dal punto di vista scrittorio, la mia parte โ€˜cresciutaโ€™. In genere, perรฒ, nella narrazione come nella vita reale, cerco di โ€˜assecondareโ€™ i personaggi, facendoli esprimere come piรน loro vorrebbero. Per una questione di coerenza e coesione testuale ma anche perchรฉ ogni forzatura potrebbe costare cara. Parlando per immagini, mi piace prenderli per mano per seguirli laddove loro vogliono condurmi, senza pregiudizi di sorta.

Barca e reti da pesca, porto canale di Pescara

Nel tuo racconto assistiamo alla quotidianitร  asfissiante di una donna prigioniera di una situazione familiare pesante. Come avviene, in un romanzo simile, la fase della โ€œdocumentazioneโ€? Quali sono le tue fonti e il tuo materiale di riferimento?

Sono una buona osservatrice di quanto mi circonda, lo faccio sempre con molta attenzione e sono portata, per indole e per forma mentis, a โ€˜leggere tra le righeโ€™ andando oltre lโ€™apparenza. Cโ€™รจ anche da dire che la mia situazione lavorativa e il fatto di aver cambiato qualche volta in piรน luogo di residenza mi hanno permesso di avere sotto mano situazioni diversificate che ho conservato dentro di me per poterle al meglio descrivere qualora si fosse creata una possibilitร  narrativa ad hoc. Voglio, tuttavia, rassicurare i miei amici: sono gelosissima della mia e dellโ€™altrui privacy, non sarei mai in grado di riportare cose, persone e situazioni facilmente identificabili.

Lโ€™ambientazione del tuo romanzo รจ a Pescara. Tu vivi a Pescara. Quindi hai seguito la regola aurea del parlare dei posti e delle cose che si conoscono bene. Vorrei chiederti di descriverci invece la tua Pescara โ€œinterioreโ€: quali sono i posti della tua cittร  che per te hanno piรน importanza? Li hai descritti nel romanzo?

A dire il vero la mia รจ stata una scommessa fatta anche e soprattutto con me stessa; ho voluto parlare di un lato poco conosciuto, fatto di atmosfere sommesse, sottaciute, poco evidenti della cittร  che mi ospita da circa trentโ€™anni. Pescara mi ha โ€˜adottataโ€™ e โ€˜cresciutaโ€™ con grande disponibilitร  ma io sono comunque unโ€™outsider, una figlia adottiva che puรฒ concedersi il lusso di girare in semianonimato dal momento che non รจ facilmente individuabile se non per questioni professionali e/o lavorative. La mia Pescara โ€˜interioreโ€™ รจ la Pescara piรน antica e ricca di storia, quella del quartiere di Porta Nuova che ospita il nucleo piรน antico della cittร , reperti romani inclusi.ย  San Donato rappresenta la propaggine periferica di questโ€™ampia zona, unโ€™area in cui ho deciso di restare nellโ€™attimo in cui la mia vita si รจ maggiormente definita, cosรฌ come a suo tempo qui avevo stabilito di vivere.

La storia di Teresa si proietta in (e viene influenzata da) tutte le altre storie narrate. Qual รจ il tuo rapporto di scrittrice con questo personaggio cosรฌ forte e con tutti gli altri? Quali sono i personaggi di questo romanzo che ami di piรน e perchรฉ?

Teresa รจ una donna certamente arbitro del proprio destino. Resta con suo marito, un compagno di vita che รจ in grado di assicurare a lei e ai loro figli il meglio a cui loro possano aspirare, sacrificando la propria femminilitร  e rinunciando allโ€™amore pur di non essere artefice del terremoto esistenziale delle sue due creature. Spinge Giacomo e Lidia a conquistarsi con dignitร  un posto nel mondo affidandosi a quella sorta di โ€˜livellaโ€™ sociale che allโ€™epoca era costituita dalla scuola che garantiva a chiunque la possibilitร  di ottimizzare la propria esistenza grazie a un sistema meritocratico che funzionava. Provo molta tenerezza per Giselda: una donna-bambina, prigioniera della propria fragilitร  emotivo-sentimentale, che non riesce a sopravvivere se non allโ€™ombra di una figura maschile, decidendo di immolare se stessa e il figlio che porta in grembo a un amore impossibile piuttosto che scommettere in un domani migliore, diverso anche se vissuto in solitudine. Lo stesso Matteo รจ il prodotto di scelte educative e affettive devastanti che non gli permettono di crescere e di evolversi in maniera matura, consapevole. Unย figlio di donnaย amato e appoggiato sempre incondizionatamente da Maria, sua madre, principio e fine della sua rovina. Una figura emblematica, questโ€™ultima, facilmente rintracciabile anche ai giorni nostri in tutte quelle madri che hanno scientemente deciso di irreggimentare emotivamente i propri figli maschi, impedendo loro di crescere e di recidere il cordone ombelicale per vivere di esistenza propria.

 

Carmine Monaco per LiberArti – Social Reader Writer Artist, aprile 2016

Foto a corredo dell’articoloย su LiberArti di Guerino Di Francesco e di delcampe.net

 

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Intervista – Lucia Guida tra donne e amicizia parla di Pescara

Cari amici, in occasione dell’uscita e delle prime presentazioni al grande pubblico del mio ‘Romanzo Popolare’ ho avuto il piacere di conversare a cuore aperto con Ilaria Grasso per la testata on line l’Opinionista. Di che, direte voi? Del libro innanzi tutto, ma anche di un sacco di cose, scrittorie e non. Vi propongo questa bella intervista anche qui, approfittando della vostra pazienza e disponibilitร  anche stavolta, sperando di farvi cosa gradita.

Buona lettura e a presto

 

P.s. Per gli amici bolognesi amanti delle chiacchierate letterarie segnalo che la prossima presentazione di ‘Romanzo’ si terrร  sabato 9 aprile 2016 a cura della scrittrice Angela Di Bartolo presso il Caffรจ Letterario Notturno Sud di via del Borgo di San Pietro 123/G, posticino niente male a un passo dalla Stazione centrale.
Inutile dire che siete tutti invitati ๐Ÿ™‚

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Lucia Guida tra donne e amicizia parla di Pescara

 

Ben trovata Lucia, grazie per aver accettato questa nostra intervista: perchรฉ un romanzo su Pescara?

โ€œPer una serie di buoni motivi: volevo narrare una storia ambientata nella cittร  in cui vivo e lavoro da qualche decennio. Dare al lettore la possibilitร  di vederla da una prospettiva realmente empatica quale potrebbe essere la mia, dal momento che non vi sono nata e non posseggo filtri protettivi di nessun tipo. Raccontare di un quartiere, quello di San Donato, situato nella zona a sud-ovest della cittร , che รจ attualmente parte del mio vissuto e in cui, a suo tempo ho lavorato. Parlare, infine, delle inquietudini sottili di una cittร  di provincia in un periodo, quello del boom economico italiano, in cui tutti avevano lโ€™illusione e la speranza che tutto fosse possibile e ogni sogno potesse avverarsi โ€ฆโ€.


Romanzo Popolare รจ un romanzo sulle donne e sullโ€™amiciziaโ€ฆ

โ€œ รˆ di sicuro un romanzo che parla di donne, nel bene e nel male. Laย solidarietร  femminile รจ un miracolo quando la si incontra realmente. Teresa e Maria diventano amiche accomunate lโ€™una alla sofferenza dellโ€™altra. A ogni modo non cโ€™รจ mai da parte di nessuna delle due la pretesa di prevaricare sullโ€™altra, facendo leva sulle debolezze della piรน fragile. Lโ€™Amicizia di spessore dovrebbe essere sempre cosรฌ, avulsa da qualsiasi tipo di manipolazione e/o di prepotenza affettivo-sentimentaleโ€.

Che cosa rappresenta, nel tuo vissuto storico, il quartiere di San Donato di Pescara?

โ€œCome dicevo pocโ€™anzi il mio presente, dal punto di vista logistico ed emotivo; un quartiere di grandi potenzialitร  molto spesso trascurate. Una tra tutti? Il Centro Polivalente Britti, sorto dalla riqualificazione dellโ€™ex Mercato Rionale di Via Rioย Sparto: potrebbe davvero rappresentare un elemento portante di accentramento e di socializzazione per la vita del quartiere se sfruttato a pieno regime. ร‰ย per questa ragione che ho deciso di partire con il tour delle presentazioni di โ€˜Romanzo Popolareโ€™ da lรฌ: per far vedere come anche un quartiere di semiperiferia, spesso associato solo ed esclusivamente alla Casa Circondariale omonima, sa indossare con dignitร  โ€œlโ€™abito buonoโ€ e non soltanto per occasioni speciali o rareโ€.

La scuola nel tuo libroโ€ฆ

โ€ โ€ฆ รจ legata al ricordo del primo giorno di frequenza scolastica di Lidia e Giacomo, appena arrivati a Pescara da Santโ€™Eufemia, e al loro incontro ufficiale con Matteo, primo compagno di giochi pescarese, un bambino con un destino pieno di tante carenze e manchevolezze educative che non gli daranno la possibilitร  di crescere, anche affettivamente, al meglio. Per Giacomo e Lidia studiare rappresenterร  la possibilitร  di guadagnare in modo concreto una strada migliore per il futuro.ย A ogni modo da docente non posso non sottolineare come un buon imprinting scolastico da sempre rappresenti unโ€™occasione unica per non farsi fagocitare dal sistema. Io ci credo davvero e cerco di trasmettere ai miei studenti questa mia riflessione, facendo leva sullโ€™aspetto di essere pensante che รจ in ciascuno di noi e che va messo nel giusto risalto e coltivato ad ampio spettroโ€.

Un romanzo sulle rinunce che spesso le donne compiono, nel nome della famigliaโ€ฆ

โ€œCertamente legato al contesto storico cui fa riferimento, un arco di tempo in cui non cโ€™erano molte possibilitร  per le donne di derogare dalle scelte personali in precedenza intraprese. A distanza di mezzo secolo mi viene, perรฒ, talvolta da pensare che, poi, tutto questo ventaglio di occasioni โ€˜al femminileโ€™ alla fine non รจ che a oggi ci sia sempre: se cโ€™รจ da scegliere a chi rivolgersi per โ€˜battere cassaโ€™ รจ alla donna che si chiede in primis di farlo. E sto parlando di maternitร  non garantita, di scelte professionali sempre in bilicoย tra la realizzazione professionale e quella familiare, del cumulo di sensi di colpa con cui anche ai nostri tempi una donna, stretta tra se stessa e i proprio cari, debba far contoโ€.

La storia si snoda nel decennio che va dal 1965 al 1975: come mai questa scelta?

โ€œMi piaceva scrivere di un periodo da me vissuto in prima persona (sono nata nel 1965) in cui, davvero, tantissima gente aveva la sensazione di potercela fare, di essere in grado di conquistarsi un futuro migliore attraverso i propri sacrifici, forse spesso dolorosi e notevoli ma sempre e comunque ripagati.ย Una speranza di riscatto e di crescita che, ai giorni nostri, si รจ tramutata per i giovani in una grandissima illusione โ€ฆโ€.

Una storia sulla maternitร  e sul riscatto che da essa provieneโ€ฆ

โ€œTeresa e Maria cercano per quanto possibile di operare in base a ciรฒ che per generazioni รจ stato loro trasmesso: fare di necessitร  virtรน, difendendo i propri figli a sprezzo della propria vita. Una reazione se vogliamo basilare ma caratteristica di ogni madre che ha lottato e sofferto per la propria prole. La prima rinuncerร  allโ€™amore della sua vita, quello che lโ€™ha svelata come Donna, lโ€™altra rimedierร  con extrema ratio a un matrimonio infelice che non รจ cresciuto e che sta annientando pian piano la sua vita e quella di Matteoโ€.

I tuoi progetti letterari per il futuro prossimoโ€ฆ

โ€œAl momento cโ€™รจ la promozione del romanzo che mi porterร  in giro per lโ€™Abruzzo e per lโ€™Italia. E a tal proposito, un evento che ho piacere di partecipare in anteprima ai lettori de โ€˜lโ€™Opinionistaโ€™ รจ la partecipazione con altri autori a una presentazione collettiva per conto di Amarganta, casa editrice rietina indipendente no eap, presso il XXIX Salone Internazionale del Libro di Torino, sabato 14 maggio. Siete tutti invitatiโ€.

Lascia un messaggio ai lettori de Lโ€™Opinionistaโ€ฆ

โ€œUn messaggio di speranza nelle infinite potenzialitร  che sono in noi: darsi sempre unโ€™ultima chance e soprattutto crederci. Farlo con coerenza, dignitร  e rispetto, cosa non semplice ma necessaria per poter, alla fine, camminare per le vie del mondo con andatura sempre piรน sciolta e spedita. Grazieโ€.

 

a cura di Ilaria Grasso per l’Opinionista, articolo del 1ยฐ aprile 2016. L’intervista integrale la trovate qui

 

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Presenting “Romanzo Popolare”, my second novel

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Centro Polivalente ‘Mons. G. Britti’, 27th February 2016 , Pescara, Italy

From left to right Daniela D’Alimonte, Lucia Guida, Umberto Braccili and Edmea Marzoli

(Photo by Luciano Onza)

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Rossella Circeo’s Pottery Studio, 12th March 2016, Pescara, Italy

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โ€ Primo Vere โ€ Fair Trade Emporium in Pescara,ย  Italy, 19th March 2016

Ilaria Grasso and Lucia Guida talking about โ€œRomanzo Popolareโ€

(Photo by Lucio Vitullo)

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“Caffรจ Letterario Notturno Sud” in Bologna, Italy, 9th April 2016

Angela Di Bartolo introducing Lucia Guida’s ‘Romanzo Popolare’

(photo by Daniela Biagini)

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Libreria Coop, S. Giovanni Teatino (Ch) 15th April 2016

Arianna Di Tomasso and Lucia Guida introducing ย “Romanzo Popolare”

(photo by Erika Panichi, Libreria Coop bookseller)

 

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Salone del Libro 2016 , Turin – 14th May 2016

(ph. credits: Cristina Lattaro)

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‘Mercoledรฌ d’Autore’, Gran Caffรจ Cigno, Chieti Scalo (Italy), 1st June 2016

with the authors Alessio Masciulli and Angela Iezzi and Luigi Di Leonardo, Mondadori Bookstore bookseller

( photo by Alessandra Zaccagnini)

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(shot by Cristian Palmieri)

FLA 2016 – XIV Edizione del Festival delle letterature dell’Adriatico, Pescara, 13th November 2016


Presenting my book with Arianna Di Tomasso, Premio Aurum and Settimo Senso International Film Festival Art Director and Creator

 

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‘Buone Feste con i libri’

Gran Caffรจ Cigno

Chieti Scalo, 21st December 2016

Lucia presenting herself

(photo by Alessio Masciulli)

 

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“UnLibroInUnQuartoDora”

Rosadonna Festival 2017

Pescara, Aurum, Sala Barbella

 

Presenting my novel with Gianni Totaro, poet

(photo by Flora Amelia Suร rez Cร rdenas)

27th May 2017

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‘Presentazioni fuori dal coro’
Palazzo del mare in Roseto degli Abruzzi (Te)
Lucia Guida with Gianni Totaro, poet
15th October 2017

(Evila Rosa Tovar photographer)

circolo aternino

‘Poeti e Scrittori d’Abruzzo’

Circolo Aternino in Pescara, 19th October 2017
Lucia presenting ‘Romanzo Popolare’ by L. Guida

 

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Festival dello Scrittore, Tolรจ (Bo)
15th July 2018

with Cristina Orlandi

(Katia Brentani photographer)

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Abruzzo Book Festival, Castellalto (TE)

21stย  Julyย  2018

with Luisa Ferretti

(Ph. credit: Abruzzo Book Festival)

 

 

” (…) for one writes only half ย the book; the other half is with the reader (…)”

‘Si scrive soltanto una metร  del libro, dell’altra metร  si deve occupare il lettore.’
Letter to Cunninghame Graham (1897), Joseph Conrad